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Riprende oggi un percorso insieme all’Associazione nazionale per lo sviluppo del biotecnologie che ci porterà a un altro grande evento in autunno
Secondo le stime dell’OCSE, si prevede che nel 2030 le biotecnologie avranno un peso enorme nell’economia mondiale: saranno, infatti, biotech l’80% dei prodotti farmaceutici, il 50% dei prodotti agricoli, il 35% dei prodotti chimici e industriali, arrivando a incidere, complessivamente per il 2,7% del PIL globale.
Ma già oggi le biotecnologie costituiscono lo strumento per il raggiungimento di traguardi inimmaginabili solo fino a qualche anno fa. Basti pensare al ruolo assunto da queste tecnologie nel corso della pandemia: dal sequenziamento del genoma del virus alla realizzazione dei primi test molecolari e sierologici, già all’inizio del 2020, allo sviluppo di vaccini con piattaforme diverse, fino agli studi sugli anticorpi monoclonali e agli antivirali. Ma biotech sono anche trattamenti efficaci per malattie croniche, malattie rare, oncologia e oncoematologia. E lo sapevate che l’infezione da HIV è stata trasformata da malattia acuta e mortale a patologia con la quale è possibile convivere proprio grazie ai farmaci biotecnologici?
Accanto ai temi della salute, inoltre, l’emergenza sanitaria e ora anche la guerra in Ucraina, hanno evidenziato la necessità di costruire un futuro più sostenibile, con una maggiore efficienza sia nella filiera agro alimentare che in quella energetica, risparmiando suolo e acqua, risorse preziose che oggi vengono consumate in modo sconsiderato e privo di lungimiranza. Eppure, anche in questi ambiti, gli esperti (e non solo) vanno ripetendo da tempo che le biotecnologie possono offrire un contributo chiave, permettendoci di guardare a un futuro dove è possibile unire crescita economica e sviluppo sostenibile, un legame di cui si percepisce sempre più l’urgenza.
È per questo, allora, che riparte “Biotech, il futuro migliore”, il progetto di Federchimica Assobiotec in partnership con StartupItalia, per dare voce al biotech come leva strategica di innovazione, capace di rispondere alle grandi sfide del presente e del futuro.
La storia del progetto
“Biotech, il futuro migliore” è stato inaugurato nel 2020 con l’obiettivo di diffondere consapevolezza e conoscenza delle enormi possibilità offerte da un settore industriale che possiede tutte le caratteristiche necessarie per essere un volano a supporto sia della competitività delle nostre aziende, che della ripresa e della resilienza del Paese.
Poi, il perdurare della pandemia globale ha portato i temi della salute e del rilancio economico ai primi posti nell’agenda governativa e nella quotidianità di tutti i cittadini. Contemporaneamente, l’Italia si è trovata in un momento storico unico, che l’ha vista dotarsi – come mai era accaduto in precedenza – di notevoli risorse economiche grazie ai fondi del piano Next Generation EU, che – se utilizzate al meglio – permetteranno al Paese di competere, a livello globale, sul fronte dell’innovazione.
Nel 2021, quindi, il progetto si è mosso in una logica di continuità, mirando ad aggiornare e approfondire il piano di proposte elaborato nel 2020, allineandolo con il nuovo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, così da renderlo uno strumento concreto per contribuire allo sviluppo del settore delle biotecnologie in Italia.
Un percorso biennale fatto di tavoli di lavoro, sessioni live e grandi eventi, che nel 2020 hanno portato a costruire insieme agli stakeholder del settore un position paper e un piano programmatico, e nel 2021 tre quaderni dedicati ad ambiti specifici.
Al via la nuova edizione del progetto
La terza edizione del progetto riparte proprio da questi documenti, con la volontà di incidere su quelle parti del PNRR che riguardano gli interessi del metasettore delle biotecnologie in Italia: salute, agricoltura e ambiente; con la curiosità di esplorare e poi condividere modelli, analisi e dati, realizzati anche sulla base dello studio di quanto avviene in altri Paesi, che possano ispirare i decisori politici nell’elaborazione di riforme da mettere in atto; con la convinzione di valorizzare la necessità di un approccio One Health, perché la nostra salute non può più essere disgiunta dalla salute dell’ambiente nel quale viviamo. Una delle lezioni più importanti della pandemia.
A livello operativo, sono previsti tre grandi eventi: due in presenza, a giugno e a settembre, con un focus rispettivamente su “Ecosistema” e “Life Science”; e l’ultimo, a novembre, realizzato in diretta streaming e in stile televisivo, per rilanciare il “Manifesto per il biotech 2030”. Ad accompagnare gli eventi, un piano editoriale ricco di interviste e approfondimenti, con una grande attenzione ai dati, insieme a podcast e video reportage.
Anche quest’anno a supportare il progetto c’è un importante parterre di imprese, che ci credono e di cui vogliamo sentire la voce: Abbvie, AGC Biologics, Alexion, Aptuit, Biosphere, Chiesi, Diasorin, Genenta, Genextra, Gilead, IRBM, Novartis, OpenZone, Rottapharm, Sanofi, Takeda, UCB Pharma.
Un report e una tavola rotonda da seguire
L’annuncio della terza edizione di “Biotech, il futuro migliore” avviene a ridosso di una giornata importante per il metasettore: domani, infatti, a partire dalle 11.00 verranno presentati i dati del nuovo report Federchimica Assobiotec – ENEA, “Le imprese di biotecnologie in Italia: Facts & Figures”, studio che ogni anno fotografa la realtà dell’industria biotech attiva nel nostro Paese.
A seguire un approfondimento su startup e PMI con la tavola rotonda “Trasformare la conoscenza in valore: il ruolo chiave di startup e PMI e il nodo del loro finanziamento”. Un’occasione per discutere, insieme ai diversi attori del sistema delle piccole e medie imprese, punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce per il comparto, anche alla luce del PNRR.
Alla tavola rotonda partecipano: Marco Baccanti, Direttore Generale Fondazione Enea Tech Biomedical; Luca Benatti, Presidente IAB; Anna Gervasoni, Direttore Generale AIFI; Claudia Pingue, Responsabile del fondo Technology Transfer di CDP Venture Capital Sgr; Alessandro Porcu, CEO OpenZone; Paola Vella, Technology Transfer Officer Humanitas Research Hospital. Modera Pierluigi Paracchi, CEO Genenta Science, co-coordinatore Gruppo di lavoro PMI di Federchimica Assobiotec e consigliere InnovUp – Italian Innovation & Startup Ecosystem.
Sarà possibile seguire i due momenti sia in presenza, presso OpenZone – il campus scientifico alle porte di Milano dedicato alla salute creato dal Gruppo Zambon – che da remoto. Qui tutti i dettagli per la partecipazione.