L’Inps ha fornito nuove indicazioni sulla prestazione universale per gli anziani non autosufficienti, conosciuta anche come “bonus anziani“. Si tratta di un’indennità che può essere richiesta da chi ha più di 80 anni di età, non è autosufficiente ed è titolare dell’indennità di accompagnamento. Ecco come fare domanda e chi può richiederla.
Leggi anche: L’impresa dei Terconauti, a SIOS25 Summer Margherita Tercon lancia la startup Divergente srl
Bonus anziani da oltre 850 euro
Il bonus anziani può arrivare a 850 euro al mese per fare fronte al pagamento dell’assistenza per le persone anziane non autosufficienti e titolari dell’indennità di accompagnamento. Come ha spiegato l’Inps nel messaggio numero 1.842 del 10 giugno 2025, per accedere all’indennità serve un Isee sociosanitario fino a 6mila euro: la novità è che può essere preso in considerazione l’Isee ristretto, che fa riferimento a un nucleo familiare più contenuto rispetto a quello ordinario.
“A seguito delle ulteriori indicazioni fornite dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, si comunica che ai fini del riconoscimento della Prestazione universale deve essere ritenuto valido anche un Isee recante un nucleo ristretto qualora il valore dell’attestazione risulti non superiore a 6mila euro. Restano invariati gli ulteriori requisiti previsti dalle disposizioni per il riconoscimento della prestazione”, ha spiegato l’Inps.
In applicazione delle nuove indicazioni, l’Istituto ha fatto sapere che procederà d’ufficio al riesame delle domande presentate accettando anche le richieste di Prestazione universale in presenza di un’attestazione Isee con un nucleo ristretto non superiore a 6mila euro. “Le istanze saranno sottoposte nuovamente ai controlli centralizzati e, ove necessario, alle eventuali successive verifiche da parte delle Strutture territoriali e, in caso di esito positivo del riesame, verranno trasmesse ai Centri medici legali per la valutazione sanitaria”, ha sottolineato l’Inps.

Isee a quanto deve ammontare?
Per accedere al bonus anziani, bisogna avere un Isee sociosanitario fino a 6mila euro. Questo è utilizzabile per l’accesso alle prestazioni socio-sanitarie, come l’assistenza domiciliare per le persone con disabilità e/o non autosufficienti. Come precisato dall’Inps, per la Prestazione universale per gli anziani può essere preso in considerazione l’Isee sociosanitario ristretto, che fa riferimento a un nucleo familiare più contenuto rispetto a quello ordinario.
Il beneficiario di prestazioni sociosanitarie, prestazioni sociosanitarie residenziali e corsi di dottorato, infatti, ha la facoltà di dichiarare, per l’accesso a tali prestazioni, un nucleo familiare “ristretto” e composto da se stesso, il coniuge e gli eventuali figli a carico. Questo, ha precisato l’Inps, vale anche per il bonus anziani.

“Il nucleo ristretto – spiega l’Inps – è costruito con riferimento al beneficiario della prestazione. Il beneficiario non deve essere necessariamente il dichiarante, tuttavia il dichiarante deve necessariamente far parte del nucleo ristretto. Per l’inclusione del coniuge e dei figli valgono le stesse regole del nucleo familiare ordinario. Il nucleo ristretto può essere composto anche dal solo beneficiario”.
Ma in quale caso il nucleo ristretto può essere composto anche dal solo beneficiario? L’Inps risponde spiega: “Nel caso di persona con disabilità maggiorenne, non coniugata e senza figli che vive con i genitori, il nucleo ristretto è composto dalla sola persona con disabilità. In sede di calcolo dell’Isee, quindi, si terrà conto solo dei redditi e patrimoni di tale persona”.
Tornando alla Prestazione universale, è una misura pensata per gli anziani non autosufficienti. In particolare, l’agevolazione è destinata agli anziani di almeno 80 anni, titolari di indennità di accompagnamento e con un Isee sociosanitario – anche relativo al nucleo ristretto – non superiore a 6mila euro, a cui è stato riconosciuto un livello di bisogno assistenziale gravissimo. È sempre l’Inps a eseguire i controlli automatici per verificare:
- il possesso di un Isee sociosanitario valido;
- la titolarità dell’indennità di accompagnamento;
- la sussistenza del bisogno assistenziale gravissimo, valutato tramite commissioni mediche e un questionario sul contesto familiare.