Chi compra casa e poi la ristruttura avrà diritto al bonus casa più elevato, al 50%, chiarisce l’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 8/2025. Il documento risponde ai dubbi in materia di agevolazioni per le ristrutturazioni emersi dopo la legge di Bilancio 2025. Risposte importanti arrivano anche per i condomini: sulle parti comuni, le aliquote di sconto, in caso di lavori, saranno differenziate.
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Il bonus per ristrutturare casa
La manovra predispone un assetto nuovo. Nel 2025 era previsto un bonus base al 36%, che è diventato al 50% se il contribuente è titolare di un diritto di proprietà (compresa la nuda proprietà) o di un diritto reale di godimento sull’unità immobiliare (usufrutto, uso, abitazione); intervenendo sulla sua abitazione principale.
Questa agevolazione così, però, aveva portato ad alcuni problemi perché non specificava, ad esempio, che cosa succede a chi ristruttura un immobile appena acquistato, nel quale quindi non ha l’abitazione principale. Ora l’Agenzia chiarisce che ha diritto all’agevolazione piena. Nella circolare si legge infatti che: «Si ritiene, inoltre, che, qualora l’unità immobiliare non sia adibita ad abitazione principale all’inizio dei lavori, la maggiorazione spetti per le spese sostenute per i predetti interventi a condizione che il medesimo immobile sia adibito ad abitazione principale al termine dei lavori». Quindi, chi ristruttura e poi si trasferisce può avere il 50%.
Cosa accade ai condomini?
Lato condomini, il problema era legato al fatto che le parti comuni non possono essere qualificate direttamente come abitazione principale. Ora l’Agenzia spiega che: «Nel caso in cui gli interventi agevolati riguardino parti comuni degli edifici, si ritiene che la maggiorazione debba essere applicata alla quota di spese imputata al singolo condomino, ammessa alla detrazione nel rispetto degli altri requisiti previsti dalla norma, se il medesimo è proprietario o titolare di diritto reale di godimento dell’unità immobiliare destinata ad abitazione principale». Quindi, i proprietari prendono il 50%, gli altri il 36%.
Cosa succede ai conviventi?
Altro capitolo riguarda i conviventi del proprietario, che se effettuano spese dovranno accontentarsi del bonus fiscale più basso. «Attesa la limitazione operata dalla norma, che si riferisce solo ai proprietari o ai possessori dell’immobile oggetto degli interventi in quanto titolari di altro diritto reale di godimento, il familiare convivente nonché il detentore dell’immobile (ad esempio, il locatario o il comodatario) possono applicare, nel rispetto di ogni altra condizione, la detrazione del 36% per le spese sostenute nel 2025».