Il bonus mamme è confermato anche per il 2025, ma con alcune modifiche rispetto allo scorso anno, a partire dalla decontribuzione stessa. Le lavoratrici con due o più figli potranno farne richiesta, probabilmente, a partire da febbraio 2025. Manca, però, il decreto attuativo del ministero del Lavoro e del Mef, atteso entro fine mese, che stabilirà l’esonero contributivo per l’anno in corso. Per certo si sa che la decontribuzione, quest’anno, sarà parziale, e non piena come nel 2023, sebbene non si preveda una riduzione sotto l’80%. Scopriamo tutti i dettagli.
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Bonus mamme, che cosa ci si attende dal decreto?
Il decreto illustrerà più nel dettaglio le modalità per il riconoscimento della prestazione e le procedure per il rispetto delle risorse stanziate, pari a 300 milioni di euro. Per il 2025, però, il governo ha introdotto il limite di reddito di 40mila euro per accedere alla misura. Il bonus continuerà a essere corrisposto fino ai 10 anni del figlio più piccolo alle madri di tre o più figli. A decorrere dal 2027, l’esonero contributivo spetta fino al mese del compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo. Quest’anno, oltre alle lavoratrici dipendenti, potranno richiedere l’esonero anche le autonome con almeno due figli iscritte all’assicurazione generale obbligatoria o alla gestione separata. Restano escluse le partite Iva che aderiscono al regime forfettario, le lavoratrici domestiche, le madri disoccupate e le pensionate. Per coloro che beneficiano dell’esonero contributivo introdotto dalla manovra 2024 non cambia nulla: continueranno a ricevere un esonero contributivo pari al 100% della retribuzione (9,19%), fino a un massimo di 3.000 euro lordi annui.Come e quando richiedere il bonus?
L’erogazione del bonus, anche quest’anno, non sarà automatica. Nel 2024, le lavoratrici avevano presentato la richiesta al proprio datore di lavoro o, in alternativa, direttamente dal portale Inps, fornendo i codici fiscali dei figli. Anche quest’anno funzionerà così. Le prime erogazioni sono previste per marzo, comprensive degli arretrati di gennaio e febbraio. Inoltre, le lavoratrici madri che avranno un secondo figlio nel 2025 potranno beneficiare dell’esonero contributivo a partire dal mese successivo alla nascita. Sulla percentuale dello sgravio ancora non si sa niente, ma non sarà totale e riguarderà solo una parte delle somme da versare. Il decreto che stabilirà l’entità della decontribuzione dovrebbe essere varato entro 30 giorni dall’entrata in vigore della manovra, quindi entro la fine di gennaio. É già stato anticipato, però, che l’aumento in busta paga, in ogni caso, non raggiungerà i 250 euro lordi mensili come l’anno scorso.