Nelle scorse ore è arrivato l’ok all’emendamento del governo al decreto omnibus che prevede la misura del bonus Natale (fino a poche settimane fa definito bonus Befana). La misura, passata nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, riguarderà circa un milione di famiglie e solo una determinata categoria di lavoratori, con un esborso per le casse pubbliche di 100 milioni di euro.
Cos’è il bonus Natale?
Si tratta di un’indennità da 100 euro per il 2024, che sarà compresa all’interno delle tredicesime. Questo perché la misura è destinata soltanto ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore a 28mila euro e con coniuge e almeno un figlio a carico; sono ammessi anche i lavoratori in nuclei monogenitoriali con figlio a carico ma soltanto nei casi di vedovanza o se il figlio è affidato (o adottato) a un solo genitore o se l’altro genitore non l’ha riconosciuto.
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La novità riguarda il fatto che serve una sufficiente capienza fiscale. L’indennità nei piani del governo è stata pensata come alternativa alla prevista detassazione della tredicesima mensilità e dunque la condizione necessaria per accedere al bonus è che vi sia tassazione su un ammontare imponibile. Sono escluse le coppie di fatto tra i beneficiari del bonus Natale dato che, come si legge sulla stampa, la misura si basa sull’impianto dell’articolo 12 del Tuir (Testo unico sui redditi), relativo alle detrazioni per carichi di famiglia (il testo risale agli anni Novanta e non ha normato questa casistica).
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