Si avvicina il 14 febbraio, giorno in cui il Tesoro alzerà infine il velo sui tassi minimi garantiti dal BTP Più. Si tratta di numeri tutt’altro che secondari considerata la platea di riferimento di tali strumenti: piccoli risparmiatori che intendono puntare più sulla rendita del lungo periodo che su eventuali benefici di tipo speculativo.
Saranno insomma quelle percentuali a determinare se gli ultimi nati nella famiglia dei BTP Valore saranno o meno un affare. Dopo aver esplorato in merito ipotesi maggiormente ottimistiche e quelle più pessimistiche, riassumiamo l’offerta di via XX Settembre delineando gli aspetti che più convincono della nuova emissione che avrà luogo da lunedì 17 a venerdì 21 febbraio 2025, salvo chiusura anticipata.
BTP Più, aspetti positivi
- Opzione di rimborso anticipato alla pari (100) allo scadere del 4° anno
- Tassazione agevolata come per tutti i titoli di Stato al 12,5% ed esenzione dalle imposte di successione
- Fuori dal calcolo ISEE fino a 50.000 euro
BTP Più, aspetti dubbiosi
- I continui tagli della BCE rischiano di offrire un piatto assai magro, circa la portata dei tassi minimi garantiti
- Non c’è alcun premio fedeltà per chi li porta a scadenza
- Cedole pagate ogni 3 mesi, con rendimenti prefissati. Il che va bene solo se la somma investita è elevata, specie nel caso i tassi minimi garantiti fossero bassi. Altrimenti la rendita, divisa per quattro e tolto il 12,5 per cento, rischia di essere irrisoria.