Conoscere la classe energetica del proprio immobile è fondamentale, soprattutto da quando l’APE, l’Attestato di Prestazione Energetica, è diventato obbligatorio. L’obiettivo principale della valutazione dell’efficienza energetica è quello di ridurre lo spreco di energia e promuovere soluzioni a basso impatto ambientale. Attualmente, in Italia, le classi più diffuse sono comprese tra la E e la G, che comprendono gli edifici costruiti tra gli anni ’70 e ’90. Per migliorare le classe energetica di case, edifici storici, edifici commerciali e capannoni industriali, sono indispensabili interventi di riqualificazione e di ristrutturazione. Attraverso questi investimenti è possibile ottenere un risparmio energetico e, di conseguenza, una diminuzione delle spese in bolletta.
Leggi anche: Via l’assegno unico ma meno tasse per chi ha figli? Cosa sappiamo sulle novità del governo nella Legge di bilancio
I criteri per la classificazione energetica
L’assegnazione della classe avviene in base a diversi fattori. Tra questi:
- Isolamento termico delle pareti e del tetto;
- Efficienza degli impianti di riscaldamento e raffrescamento;
- Qualità degli infissi;
- Qualità dei materiali utilizzati durante la costruzione;
- Orientamento dell’edificio;
- Utilizzo di FER, fonti di energia rinnovabile, come per esempio un impianto fotovoltaico.
Come si determina la classe energetica?
La scala di classificazione energetica di una casa è determinata da una valutazione tecnica. La classe A, rappresentata dal colore verde, varia dal verde intenso (A4) al verde chiaro (A1), e indica i quattro livelli superiori di efficienza energetica. Questa rappresenta il livello più alto, segnalando i migliori valori di prestazione energetica globale, espressi con l’acronimo Epgl (Indice di Prestazione Energetica Globale) fino alla lettera G, di colore rosso, ossia la classe energetica più bassa e, di conseguenza, la più inquinante e costosa in termini di consumi energetici. Ecco le classi energetiche secondo le suddivisione dei valori:
- Classe A4, A3, A2 e A1: con valori Epgl compresi tra 0,40 e 1,00;
- Classe B: consumi maggiori di 1,00 o minori e uguali a 1,20 Epgl;
- Classe C: Epgl tra 1,20 e 1,50;
- Classe D: i consumi iniziano a salire e sono compresi tra 1,50 e 2,00 Epgl;
- Classe E: valori tra 2,00 e 2,60 Epgl
- Classe F: efficienza dei consumi Epgl tra 2,60 e 3,00;
- Classe G: classe con maggiori consumi, superiori a 3,50 Epgl
Il calcolo della classe energetica di una casa deve essere svolta da un professionista, il quale deve prendere in considerazione diversi fattori, tra cui:
- Esposizione dell’immobile;
- Dimensioni;
- Qualità dei materiali di fabbricazione e degli infissi;
- Tipologia degli impianti;
- Presenza di impianti con ventilazione meccanica;
- Isolamento termico di pareti e tetto;
- Impianto di produzione di acqua calda sanitaria;
- Utilizzo di FER.
Che cosa indica l’APE?
La classe energetica viene indicata nell’Attestato di Prestazione Energetica (APE), che fornisce informazioni dettagliate sulle caratteristiche energetiche dell’edificio, inclusi parametri fondamentali come:
- Emissioni di anidride carbonica;
- Qualità energetica;
- Utilizzo di FER;
- Fabbisogno energetico: quantità di energia per riscaldare, raffreddare e alimentare.
Cosa fare per migliorare la classe energetica del proprio edificio?
Pe migliorare la classe energetica di immobile è necessario ricorrere a opere di ristrutturazione e di riqualificazione e per queste si può ricorrere anche alle agevolazioni messe a disposizione del Governo. Tra gli interventi che si possono portare avanti ci sono:
- Miglioramento dell’isolamento termico: tramite un cappotto interno o esterno, di almeno 10 centimetri, che limitino gli sprechi energetici di oltre il 40%. Oltre al cappotto, ma meno performante, esiste anche l’insufflaggio, una tecnica che permette di riempire le intercapedini delle pareti esterne con un materiale termoisolante;
- Sostituzione degli infissi: sostituire i vecchi infissi con vetri doppi o tripli e con tecnologie più moderne. Attualmente, gli infissi che permettono un maggiore isolamento termico sono in PVC o legno PVC;
- Installazione di impianti che sfruttano energia rinnovabile: è possibile installare sul tetto dell’abitazione, qualora quest’ultimo risulti idoneo, pannelli solari o fotovoltaici. Questo permetterà di ottenere un risparmio in bolletta ed essere meno dipendenti dai combustibili fossili;
- Isolamento dei cassonetti: spesso rappresentano dei punti critici per l’ingresso di aria calda e fredda dall’esterno;
- Installazione di un impianto di riscaldamento e raffrescamento performante, utilizzando quando possibile sistemi ecologici come le pompe di calore, ma anche caldaie ad alta prestazione.