L’America di Donald Trump è parecchio diversa da quella che l’ha preceduta e, tra le numerose rivoluzioni portate nei primi cento giorni dal tycoon, c’è pure un approccio del tutto inedito nei confronti delle criptovalute, con l’inquilino della Casa Bianca molto attivo nel battere memecoin presidenziali. La novità odierna riguarda l’ammissione di Coinbase, il più grande exchange di criptovalute degli Stati Uniti, all’indice S&P 500.

Coinbase entra nell’indice S&P 500
La società, che ha spesso subito le bordate della Securities and Exchange Commission soprattutto dopo il tracollo borsistico di FTX, già quotata al Nasdaq fin dal 2021, sostituirà Discover Financial Services nell’indice prima dell’inizio delle contrattazioni del 19 maggio, secondo quanto comunicano dall’S&P Dow Jones Indices in un comunicato stampa. Le azioni di Coinbase hanno guadagnato il 13% nelle contrattazioni after-hours. Allargando lo zoom agli ultimi due anni, il peso delle cedole dell’exchange di cripto è maggiorato del 260% portando la valutazione della società a un passo dai 53 miliardi di dollari.