Di questi tempi, con il termostato che in casa segna temperature record, elettrodomestici come condizionatori e/o ventilatori possono davvero cambiare la quotidianità. In meglio, senza esagerare. D’altro canto, però, si devono fare i conti con la bolletta elettrica, che non è cosa da poco. Come ridurre, quindi, il peso dei consumi sulle nostre tasche? Ne abbiamo parlato con Nicolas Nati, general manager di Beem Italia, startup nata in Francia specializzata nel fotovoltaico plug & play che vuole rendere l’autoconsumo solare accessibile e ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali.
Nicolas, cosa si può fare per ridurre i consumi?
È essenziale riesaminare le nostre abitudini di consumo e le nostre fonti di energia. Avvalendosi di consulenze personalizzate ma anche degli strumenti tecnologici è possibile riuscire a ridurre i consumi. E con l’energia solare si può arrivare a risparmiare fino a 270 euro all’anno. Oggi, infatti, è indispensabile essere consapevoli dei nostri consumi e controllarli al meglio.
Come possiamo cambiare le abitudini di consumo?
Per consumare l’energia in modo più efficiente, è necessario, anzitutto, comprenderla. Per esempio, noi aiutiamo i nostri clienti a monitorare i loro consumi energetici a casa. A questo si accompagnano cambiamenti reali nelle abitudini di consumo, come lo spostamento degli
elettrodomestici (lavastoviglie, lavatrici, ecc.) e del consumo di elettricità nelle ore diurne, quando il sole è al massimo della sua potenza.
Quanto tempo occorre per iniziare a vedere i risparmi?
Dipende. Anzitututto, c’è da tenere in considerazione la posizione geografica e i livelli di insolazione, l’orientamento, la mancanza di ombra, ecc… In generale, in Francia e in Italia, con le nostre soluzioni il risparmio si vede in meno di 5 anni, ed è un risparmio a lungo termine.
In che modo le app possono essere d’aiuto per gli utenti?
Anzitutto permettono di tenere traccia della produzione di energia solare e dei risparmi ottenuti, per un controllo e un impatto collettivo ancora maggiori. Per esempio, con la nostra Beem Energy si può avere sempre a disposizione un monitoraggio in tempo reale, avere contezza dei consumi e delle ottimizzazioni, produrre, stoccare e ricaricare veicoli elettrici.
Quali saranno, secondo te, le prossime frontiere della tecnologia in questo settore?
Queste sono tecnologie relativamente nuove: ci basiamo sulla fiducia dei consumatori e sul fatto che sono connessi al nostro ecosistema. Per i neofiti, c’è una reale necessità di pedagogia, accompagnamento e rassicurazione per scoprire il fotovoltaico, l’autoconsumo solare e coinvolgerli nel futuro della transizione energetica. Davanti a noi c’è anche una sfida nella democratizzazione della batteria solare, poiché per i consumatori è più economico piuttosto che rivendere e ricomprare energia da un fornitore.
Quali differenze avete notato tra i mercati francese e italiano?
Il mercato italiano per noi si è imposto come una scelta ovvia per diverse ragioni. Tra queste: le condizioni meteorologiche favorevoli e il sole abbondante, il prezzo elevato dell’elettricità, la propensione per il fotovoltaico, la mancanza di kit solari plug & play. L’Italia è un mercato promettente ma ancora nascente e lo è anche grazie a un’alta domanda di soluzioni energetiche sostenibili e a una legislazione favorevole alle rinnovabili.
Hai qualche dato in merito al settore in Italia?
Nel 2023, l’Italia ha registrato 371.500 nuove installazioni solari contro le 205.800 del 2022. Di queste, il 91% ha una potenza compresa tra 1 e 12 kWc. La produzione solare ha coperto il 10% della domanda elettrica nazionale, con la Lombardia in testa in termini di potenza installata, seguita dalla Puglia. Nei primi due mesi dell’anno, l’Italia ha già installato 1,3 GW di nuove capacità rinnovabili, con il fotovoltaico che rappresenta una parte significativa di questa crescita. Questa performance supera quella degli stessi mesi del 2023, periodo durante il quale il Superbonus 110% era ancora in vigore. E in termini di previsioni, il governo italiano ha annunciato che entro il 2030, il fotovoltaico dovrà rispondere a circa il 28% della domanda elettrica prevista, pari a 350 TWh.