Secondo una nuova ricerca condotta da Mastercard su un campione di oltre 1.800 imprenditori di PMI in Europa, uno su quattro ha dichiarato di aver subito tentativi di frode in Italia e nella media Europa. Le percentuali più elevate si registrano in Irlanda (38%), Danimarca (35%) e Francia (29%).
Di fronte a frodi digitali sempre più sofisticate, le piccole imprese europee fanno sempre più fatica a difendersi dai rischi informatici. Un problema tutt’altro che marginale, considerando che le PMI, ben 23 milioni, rappresentano il 99% del tessuto imprenditoriale europeo e danno lavoro a circa tre quarti della forza lavoro del continente.
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Imprese vulnerabili e gap di competenze
Nonostante il crescente numero di minacce informatiche, il 51% degli imprenditori italiani (vs 47% europei) ammette di non sapere come proteggere adeguatamente la propria attività. Il 76% degli intervistati italiani (vs 67% media EU) riconosce la necessità di migliorare la propria conoscenza in materia di cybersicurezza – una consapevolezza ancor più diffusa in Irlanda (83%), Polonia (82%), Portogallo (79%) e Italia (76%).
L’11% degli imprenditori italiani ha dichiarato di aver subito perdite economiche a causa di truffe, mentre il 9% ha segnalato addirittura di aver perso dei clienti, dati che rispecchiano la media UE. Tuttavia, l’impatto va oltre le vittime dirette: il 51% degli intervistati in Italia (contro il 42% della media europea) conosce almeno un collega che è stato preso di mira dai truffatori.
La paura delle frodi rallenta la crescita
Quasi la metà degli imprenditori europei (49%) è riluttante a far crescere la propria attività per timore delle frodi, con percentuali particolarmente elevate in Slovacchia (80%), Polonia (79%) e Spagna (68%). Anche in Italia, quasi la metà degli imprenditori (46%) ammette che il rischio di frode li rende cauti nel pianificare l’espansione del proprio business. Inoltre, il 28% (vs 25% EU) teme che un attacco informatico possa portare alla chiusura della prioria attività.
I giovani imprenditori europei mostrano più timore verso i rischi correlati alla sicurezza informatica: il 36% della Gen Z teme, ogni giorno, di poter essere vittima di crimini digitali, rispetto al 27% dei Millennials e al 25% dei Baby Boomer. Per il 61% della Gen Z, le frodi rappresentano infatti un ostacolo concreto allo sviluppo del proprio business.