La Court of International Trade (La Corte federale del commercio americana) ha dichiarato illegali e nulli i maxi dazi reciproci imposti da Donald Trump a decine di Paesi nel suo Liberation Day, sostenendo che il presidente americano non abbia il potere di imporle. La Corte ha annullato anche le tariffe contro fentanyl e immigrazione a Canada, Messico e Cina. A Wall Street i future azionari si sono impennati dell’1,4%. Intanto, l’amministrazione Usa ha subito deciso di ricorrere in appello. Che cosa sta succedendo?
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La reazione dell’amministrazione Trump
Dopo la comunicazione della decisione della Corte federale, la Casa Bianca non ha tardato a farsi sentire. Prima il vice capo dello staff di Trump, Stephen Miller, ha parlato di un «colpo di stato giudiziario fuori controllo», poi un portavoce di Pennsylvania Avenue ha denunciato: «Non spetta a giudici non eletti decidere come affrontare adeguatamente un’emergenza nazionale – ha detto – Il presidente Trump si è impegnato a mettere l’America al primo posto e l’amministrazione si impegna a utilizzare ogni leva del potere esecutivo per affrontare questa crisi e ripristinare la grandezza dell’America».
L’amministrazione Trump ha già annunciato che farà appello per capovolgere quanto deciso dai tre giudici, di cui uno nominato da Barack Obama, uno da Ronald Reagan e uno dallo stesso Trump. Non è escluso che il caso possa arrivare in Corte Suprema.
Che cosa ha deciso la Corte
Pronunciandosi su due casi distinti, la Us Court of International Trade ha emesso una sentenza che ha annullato i dazi imposti da Trump ai sensi dell’International Emergency Economic Powers Act, una legge del 1977 mai invocata prima sulle tariffe. «Nei due casi presentati la questione sottoposta alla corte è se l’International Emergency Economic Powers Act del 1997 delega al presidente sotto forma di autorità il potere di imporre dazi illimitati sulle merci provenienti da quasi tutti i paesi del mondo».
La Corte non interpreta la legge del 1977 «come un atto che conferisce tale autorità illimitata e annulla i dazi contestati imposti sulla sua base», si legge nella decisione contenuta in 50 pagine che mette le ali ai future di Wall Street e al dollaro.
La Cina incalza
Intanto, Pechino sollecita gli Stati Uniti «a cancellare tutti i dazi unilaterali impropri». E’ quanto ha detto la portavoce del ministero del Commercio He Yongqian, secondo cui dai colloqui di Ginevra di inizio mese, Pechino e Washington «hanno utilizzato varie occasioni multilaterali e bilaterali per mantenere le comunicazioni aperte a vari livelli». Recentemente, ha aggiunto He nel briefing settimanale che la Cina «si è concentrata sugli abusi dei controlli americani sulle esportazioni di semiconduttori».