Non è ancora entrato (meglio, tornato) alla Casa Bianca che già l’Europa teme l’effetto Trump sull’economia e in particolare sulle esportazioni verso gli Stati Uniti. La ricetta del 47esimo presidente USA dovrebbe essere all’insegna dei dazi sia verso la Cina sia verso l’Europa. Sulla stampa si legge di ipotesi che potrebbero colpire vari settori industriali, dall’automotive al farmaceutico passando per altre eccellenze del made in Italy come artigianato e beverage.
Trump: quanto aumenteranno i dazi sulle esportazioni dell’UE
Come riassunto in una grafica di Sky TG24, dagli anni Novanta fino a oggi i dazi americani sulle merci provenienti dall’Europa sono sempre rimasti al di sotto del 5%, con periodi in cui sono scesi al di sotto del 2,5%. Stando alle previsioni di Goldman Sachs, con Trump dovrebbero superare il 12%.
Le politiche protezioniste del prossimo inquilino della Casa Bianca riguarderebbero tutte le economie globali, con il Messico che potrebbe subire imposte del 25% e la Cina addirittura del 100%. Ma restando all’Italia le prospettive per aziende e imprese non sono positive dal momento che gli Stati Uniti sono il secondo Paese destinatario del nostro export (10,7%), secondi solo alla Germania (11,9%).
C’è ancora tempo per capire come si svilupperanno le politiche economiche di Trump nei confronti dell’Ue. L’Europa nel frattempo dovrà agire in maniera compatta, con una Commissione von der Leyen riconfermata, ma un contesto di Stati membri frammentato. La Germania va verso una crisi di governo e in Francia Macron si avvicina alla fine del mandato presidenziale. Nel frattempo i partiti e movimenti populisti di destra aumentano di consenso.