Trentaseimila miliardi di dollari, pari a circa il 130% del PIL: a tanto ammonta ormai il debito USA, secondo gli ultimi dati disponibili, relativi a maggio 2025. In numeri sarebbe esposto così: 36.000.000.000.000.
Chi detiene il debito USA?
In termini assoluti, i fondi sono i maggiori detentori del debito USA, seguiti a molta distanza dalle stablecoin. L’indebitamento è detenuto per circa un 25% da investitori esteri: il primo è il Giappone che detiene il 12% della quota estera, segue la Cina col 9% e, terzo, l’insieme dei Paesi europei, che detengono il 30% della quota di debito estero.

Secondo gli ultimi calcoli il costo per interessi altrettanto raggiungerà a breve i 1000 miliardi di dollari l’anno. Un trend pericoloso che secondo taluni, a iniziare da Elon Musk, verrà alimentato dall’ultima legge fiscale fortemente voluta da Donald Trump, la Big Beautiful Bill. Il patron di X, Tesla e SpaceX si è dimesso dal DOGE, il dipartimento sulla spesa pubblica americana, proprio perché fortemente contrariato dalla manovra economica varata dalla Casa Bianca.
La responsabilità di Trump
Mentre l’Ufficio Bilancio del Congresso paventa che il rapporto debito-PIL sfiorerà il 180% nel 2055, molti detrattori della Big Beautiful Bill ritengono che gli sgravi fiscali previsti per soddisfare le promesse elettorali faranno lievitare il debito pubblico USA di ulteriori 3.700-4.000 miliardi nei prossimi 10 anni.
Viceversa, i contabili vicini a The Donald sottolineano come riportando in pari la bilancia che segna il deficit commerciale americano, inteso come squilibrio tra import ed export di merci, si risanerà conseguentemente anche il rapporto debito – prodotto interno lordo. Questo deficit ha raggiunto nel 2024 i 1.200 miliardi: i dazi, perciò, secondo la vulgata trumpiana, dovrebbero proprio servire a ribilanciare il bilancio. C’è un problema: anche assorbendo tutti i 1200 miliardi, ipotesi giudicata impossibile dall’intera comunità degli economisti, la Big Beautiful Bill rischia comunque di pesare oltre tre volte tanto in una decade.