Prima ha sistemato il cattivo Canada che non vuole assolutamente saperne di lasciarsi annettere diventando il 51esimo stato USA, poi toccherà all’Unione europea. Cattiva anch’essa nella narrazione quotidiana di Donald Trump: «creata con lo scopo principale di trarre vantaggio dagli Stati Uniti in ambito commerciale», ripete da giorni.

Dazi, tocca alla Ue
Subito dopo avere annunciato l’imposizione di dazi 35% al Canada, Donald Trump ha annunciato che l’Unione Europea riceverà la lettera sulle tariffe oggi. Poi ha chiarito la posizione delle nazioni che non riceveranno comunicazioni: «Diremo semplicemente che tutti i Paesi rimanenti», quelli che non hanno ricevuto le lettere sulle tariffe, «pagheranno il 15% o il 20%».
La Ue saprà fare di necessità virtù?
Per il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenuto questa mattina all’assemblea dell’Abi, «L’incertezza sul ruolo degli Stati Uniti nell’economia mondiale apre “nuove opportunità per l’Europa».

Questo perché «gli investitori sono alla ricerca di alternative al dollaro e ai mercati americani, avviando – seppur gradualmente – un parziale riorientamento dei portafogli globali». L’Europa deve rilanciare «con determinazione il progetto di integrazione, completando il mercato unico e adottando politiche comuni per l’innovazione, la produttività e la crescita».
Il Canada replica ai dazi di Trump
Intanto il Primo ministro canadese, Mark Carney, annunciando contro-dazi al 35 per cento sui beni USA ha spiegato: «Durante gli attuali negoziati sul commercio con gli Stati Uniti, il governo canadese ha difeso con fermezza i nostri lavoratori e le nostre imprese. Continueremo a farlo nel lavoro in vista della data del primo agosto».