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Su quali aspetti puntare per costruire una fintech che incontri i favori dei consumatori? Lo racconta Nasdaq. Sul sito della Borsa Valori di New York, vengono definite quattro linee  da tenere bene in mente per creare una fintech che sappia dare una risposta agli interrogativi del mercato.

Vediamo quali sono queste quattro linee e perché diventa necessario seguirle.

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Transazioni peer-to-peer

 

 

Le transazioni peer-to-peer domineranno il mercato del fintech nei prossimi anni. App come Venmo o PayPal che consentono di trasferire denaro tra amici in modo veloce, saranno sempre più richieste, secondo Nasdaq. Situazioni del “sabato sera” con lo stress del dividere i soldi quando si è a cena con amici, districandosi tra chi ha solo carta e chi ha solo contanti, apparterranno sempre di più al passato. 

Vinceranno le fintech che sapranno verticalizzare questo servizio: un esempio è SplittyPay, che ha lanciato le transazioni peer-to-peer nel campo dell’organizzazione dei viaggi per amici, come raccontiamo qui

Le transazioni peer-to-peer avranno poi un ruolo determinante nel lending con il proliferare di fintech che eliminano gli intermediari, tra creditore e debitore, garantendo al primo dei tassi convenienti e al secondo dei buoni ritorni. 

 

Le fee, roba del passato

 

Le tante fee dei servizi bancari sono destinate ad essere sempre più rare, secondo Nasdaq.  Oggi alcune fintech hanno abituato gli utenti a non dover più pagare fee per l’uso degli ATM, per esempio.  E su questa stregua, sono nati molti altri servizi finanziari che hanno annullato l’abitudine alla fee (spesso nascosta o poco chiara). Un esempio è Revolut, con l’eliminazione dei tassi di cambio interbancari, come racconta il Ceo, Nik Storonsky che intervistiamo qui

I consumatori, inoltre, sono alla ricerca di servizi che puntano a facilitare la loro relazione con i soldi, come le app che tracciano le loro spese, oppure che li aiutano a risparmiare, offrendo anche benefici e premi, se dimostrano di avere buone abitudini finanziarie. 

Questo approccio, così vicino alle esigenze e al benessere finanziario degli utenti, sarà decisivo secondo Nasdaq per costruire le app fintech del prossimo futuro.

 

Automazione e sicurezza

 

L’automazione che i consumatori si aspettano in una fintech va in due direzioni, per Nasdaq. Da una parte c’è tutto il filone delle “personalized recommendations”, ovvero le app che offrono consigli personalizzati, grazie a sistemi di intelligenza artificiale, “le fintech che si occupano di offrire consigli utili in un fronte così decisivo per una persona, come la sua relazioni con i soldi, sono destinate a offrire esperienze migliori agli utenti nel prossimo decennio”, si legge nell’articolo. 

In questo filone rientrano anche i chatbot che permettono di velocizzare le attese, anche se sono un argomento delicato e si è ancora lontani dall’essere realmente efficaci.   

C’è poi un altro filone dell’automazione ed è quello declinato sul fronte sicurezza. L’automazione sarà apprezzata soprattutto dai consumatori, se saprà tagliare passaggi e manipolazioni di terze parti che, quando gestiti male, possono provocare danni e frodi. 

 

La blockchain nel lending e real estate

 

 

Anche se Nasdaq ammette che i consumatori finali continueranno a non sapere bene cos’è una blockchain, tuttavia sapranno apprezzare i vantaggi di quei servizi fintech che hanno deciso di adottarla per il loro business, tra cui la trasparenza, la riduzione del rischio e la possibilità di velocizzare alcuni processi: pensiamo ai prestiti o ai mutui, alla quantità di documenti che sono ancora oggi necessari.

Oppure a quello che sta accadendo già nel mondo degli investimenti con le tokenizzazioni immobiliari e la possibilità per gli investitori di di ridurre costi e tempi delle transazioni e le procedure delle procedure di identificazione degli investitori (KYC, AML).