In futuro trasferiremo e spenderemo i nostri soldi in un modo più veloce, sicuro ed economico di quello attuale. Blockchain e cripto monete minacciano il mondo finanziario e le banche hanno tre alternative, ignorare il fenomeno, contrastarlo o venire a patti e cavalcarlo. Forbes spiega cosa possono fare gli istituti finanziari per sopravvivere a questa rivoluzione in corso: «Per le banche cercare partnership con gli ideatori di nuovi sistemi di pagamento digitale non è più una scelta strategica, ma una necessità» spiega la rivista americana.
1. Di cosa hanno paura le banche
Oggi è pari a 300 trilioni di dollari il flusso di soldi che viene trasferito annualmente con i sistemi tradizionali. Per le banche questi numeri si traducono in 150-200 miliardi di revenue attuali, secondo uno studio della società di consulenza Bain & Company. Si capisce bene che di fronte a queste cifre, gli istituti finanziari hanno più di un dubbio quando si tratta di sperimentare nuove strade. E non è il solo motivo. L’altro richiama direttamente il comportamento “irregolare” delle cripto monete che oscillano da valori alti a valori basi nell’arco di mesi, e i pericoli che corrono le principali piattaforme di scambio di valute digitali, come Bitfinex che proprio recentemente ha subito un furto di ben 65 milioni.
2. La disruption dei servizi finanziari
Malgrado i timori delle banche, i clienti (da privati ad aziende) fanno richieste sempre più pressanti di servizi di trasferimento innovativi: per esempio, una ricerca di Association of Financial Professionals and Temenos, riportata da Forbes, svela che il 60% delle aziende è insoddisfatta dai servizi di pagamento offerti dalle loro banche. In un quadro del genere, la blockchain, così come tutti gli altri sistemi di DLT (distributed ledger technology) e le valute digitali, potranno diventare protagonisti ed essere applicati dalle banche essenzialmente in due campi:
1. Nei trasferimenti internazionali;
2. Nei circuiti di pagamento nazionali.
3. Blockchain per i trasferimenti internazionali
A differenza dei sistemi utilizzati oggi dalle banche, la blockchain offre una serie di vantaggi. I servizi tradizionali hanno bisogno di un’autorità centrale che funge da mediatore per le transazioni: controlla che i soldi vengono trasmessi e che nessuno dei partecipanti provi a frodare l’altro, per esempio, mentre i protagonisti della transazione si occupano in un secondo momento di verificare, a loro volta, la correttezza dello scambio. Un network che così ideato comporta più costi, più tempo e ancora più burocrazia. I DLT, al contrario, operano su database condivisi da ogni partecipante che può controllare in tempo reale lo stato della transazione. Quando un pagamento viene fatto, è validato da tutto il network e aggiornato in automatico sulla Rete. Inoltre, le transazioni possono essere avviate facendo ricorso unicamente a una firma digitale. I vantaggi sono intuibili: si elimina il mediatore con il taglio dei costi e del tempo che ne consegue.
Come si stanno muovendo le banche secondo Forbes? Alcune hanno già a dire il vero stretto partnership con startup che sviluppano sistemi di pagamento innovativi, come è successo con Ripple che sta ideando una blockchain pensata per gli istituti finanziari, in collaborazione con una trentina di gruppi bancari, tra cui Santander e UBS. Altre stanno, al contrario, sviluppando DLT interni con progetti pilota, per eliminare interlocutori tra loro e i proprio clienti.
4. La morte di carte di credito e conti correnti
Mentre l’impatto dei sistemi di pagamento innovativi è dirompente nel sistema dei trasferimenti internazionali, lo sarà ancora di più nel circuito di pagamento nazionale, secondo Forbes. La rivista americana spiega che già alcuni big, come la People’s Bank of China e la Bank of England, stanno pensando di creare delle monete nazionali digitali da utilizzare su DLT creati ad hoc. Se un sistema del genere diventasse pubblico, clienti e business potrebbero effettuare pagamenti digitali senza usare la carta di credito o avere un conto corrente. Un quadro che potrebbe significare la fine delle banche così come le intendiamo oggi, con una riduzione dei depositi e la necessità di accelerare gli investimenti sui portafogli virtuali e i pagamenti via app.
5. Chi primo arriva meglio alloggia
Forbes spiega che non è possibile prevedere in che tempi le banche decideranno di aprirsi alle innovazioni nel settore dei pagamenti. Quello che è sicuro per la rivista economica statunitense è che i DLT contribuiranno a dare forma al sistema finanziario globale nel quale vinceranno le banche che hanno saputo prepararsi nel migliore dei modi, anticipando il futuro.
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