Da oggi in poi, quando si parlerà del destino dell’e-commerce sarò sufficiente portare un solo e unico esempio: Amazon vale più di Walmart. Ed è, di conseguenza, l’azienda di vendita al dettaglio di maggior valore al mondo. Lo storico risultato è stato raggiunto in seguito alla trimestrale da record presentata dal colosso di Jeff Bezos, che ha compiuto 20 anni lo scorso 15 luglio.
Dopo anni di incertezze, dovute soprattutto agli ingenti investimenti, Amazon ha polverizzato le attese degli analisti con utili per 92 milioni di dollari e vendite in rialzo del 20% a 23,18 miliardi di dollari. Il valore delle azioni si è impennato a più di 550 dollari e quello della società ha superato quota 260 miliardi. La multinazionale statunitense Walmart ha chiuso la giornata con una capitalizzazione di 233 miliardi.
Il sorpasso fa ancora più impressione se si pensa che il contribuito del commercio elettronico su tutte le vendite retail a livello globale è pari al solo 5%, per un totale di 2.100 miliardi di dollari. Non bisogna dimenticare, come fa notare Quartz (cui si devono i grafici) che Walmart continua a guardare Bezos dall’alto in basso in termini di vendite, con 486 miliardi a fronte degli 89 di Amazon, e 2,2 milioni di dipendenti.
Su quest’ultimo fattore non ci si aspettano grandi rivoluzioni a Seattle: il financial chief Brian Olsavsky ha citato l’utilizzo di robot nei magazzini come una delle ragioni principali per la riduzione dei costi.