Grazie ad un app si potrà acquistare in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Così il marchio Motivi ha lanciato il suo esperimento con l’applicazione PowaTag, disponibile sia su Apple Store sia su Google Play Store. Contestualmente Motivi ha trasformato il suo negozio principale di Milano in uno ‘smart store’.
PowaTag consente ai consumatori di concludere i propri acquisti tramite smartphone direttamente in negozio, sulle piattaforme online, attraverso le pubblicità su giornali, radio e tv e qualsiasi forma di materiale stampato. Qui un video che ne mostra il funzionamento.
La nuova tecnologia è destinata a rivoluzionare il modo in cui i consumatori acquistano e si relazionano con i marchi. Ai clienti basterà un semplice click per acquistare le ultime tendenze lanciate da Motivi. Dopo aver scaricato l’app ed effettuata la registrazione in appena un minuto, gli acquisti possono essere completati in pochi secondi, con consegna a domicilio entro 48 ore lavorative. “Il concetto di fast shopping si sposa perfettamente con la filosofia del nostro brand. Siamo pertanto orgogliosi di essere i primi in Italia ad adottare PowaTag, grazie alla quale velocizzeremo e semplificheremo il processo di acquisto”, ha dichiarato Giuseppe Miroglio, presidente dell’omonimo gruppo. “La partnership con PowaTag proietta Motivi nel futuro dello shopping”.
Oltre a Motivi, Powa Technologies ha stretto accordi con più di 800 marchi e rivenditori a livello mondiale e molti altri sono in corso. “Siamo entusiasti di collaborare con uno dei principali fashion retailer su scala mondiale, grazie al primo lancio online e offline in Italia di PowaTag, la libertà di acquisto dei consumatori raggiungerà un livello senza precedenti ”, ha dichiarato il Ceo e fondatore di Powa Technologies Dan Wagner. “È ormai evidente – ha spiegato Wagner – che l’avvento degli smartphone ha modificato il mercato delle vendite al dettaglio. I consumatori desiderano liberarsi dal vincolo del negozio fisico e la nostra tecnologia riflette queste esigenze, fornendo loro possibilità di acquistare in un ambiente multicanale; allo stesso tempo, offre ai retailer la possibilità di interpretare la domanda dei clienti per soddisfarla in tempo reale.
Una strategia che non è un unicum ma che al contrario si inserisce nel solco di una tendenza consolidata e fortunata all’estero. Fuori dai non nostri confini infatti non mancano casi di wallet offerti dagli esercenti, come quello della catena di caffetterie Starbucks, che negli Stati Uniti sta registrando numeri interessantissimi, in cui è l’esercente a regolare il funzionamento dell’intero ecosistema e, pur abilitando un minor numero di servizi e meno integrati, può potenzialmente offrire un’esperienza più ricca e differenziata di quanto potrebbe fare aderendo a un ecosistema più aperto.
Anche gli esercenti quindi si preparano ad affrontare il 2105 che sembra essere l’anno buono perché anche il nostro Paese diventi “campo di battaglia” per la guerra commerciale dei borsellini digitali.