La multinazionale, alla ricerca di un metodo più efficace per il monitoraggio instore per verificare la propria visibilità e l’efficacia del processo di formazione degli addetti, ha decido di affidarsi alla startup
Bosch era alla ricerca di un sistema di monitoraggio diverso da quello tradizionale, per abbattere i costi e ridurre i tempi. BeMyEye ha un network di oltre 350 mila collaboratori on demand, gli “Eye”, che grazie all’app sullo smartphone riescono a svolgere attività di rilevazione di informazioni specifiche in qualunque punto vendita, e il cliente riceve in tempo reale i feedback. Queste le ragioni alla base della partnership tra la multinazionale degli elettrodomestici e la startup. Obiettivo? Ottimizzazione delle performance nel punto vendita e al miglioramento della consumer experience. «Oggi la disponibilità di dati – ha spiegato Roberta Parmini, Direttore Commerciale di BeMyEye – dal mondo reale rappresenta una necessità imprescindibile per le aziende, che devono poter intervenire rapidamente laddove necessario. Grazie al crowd siamo entrati in una nuova era, con rilevazioni di dati veloci, capillari, precisi e sostenibili economicamente come mai prima. Come dimostra il successo del progetto realizzato con Bosch, BeMyEye può rappresentare il partner ideale per tutte le attività volte a migliorare la performance instore».
Insight in tempo reale sulla brand visibility
«In un mercato altamente competitivo come quello in cui operiamo, ottenere insight in tempo reale sulla brand visibility e sull’efficacia delle campagne intraprese è fondamentale per prendere decisioni strategiche – ha aggiunto Manuela Ricci, Trade Marketing Manager BSH Elettrodomestici – oggi i servizi di BeMyEye sono diventati parte integrante dei processi aziendali di valutazione della performance in-store con modalità continuativa; siamo così potuti passare da una valutazione soggettiva e auto referenziata della performance instore e della visibilità del brand Bosch, a criteri e KPI oggettivi, misurabili e supportati da dati e immagini. Grazie alla possibilità di catturare la shopping experience nei diversi touch point siamo stati in grado di raccogliere informazioni e suggerimenti puntuali su come migliorare la consumer experience e rendere più efficace l’interazione con i clienti».
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