Cambiare banca con (alcuni) click si può. O almeno per ora possono farlo i clienti, visto che dal 26 giugno gli operatori bancari si occupano di gestire tutte le pratiche – purtroppo ancora per la maggior parte artigianali e poco automatizzate – che ci sono dietro al trasferimento di un conto corrente da una banca all’altra.
La data coincide con l’entrata in vigore del decreto legge conosciuto come Investment Compact (ne abbiamo parlato qui). Approvata dal Consiglio dei ministri il 20 gennaio scorso, la norma prevede la portabilità dei conti correnti bancari che va effettuata entro 12 giorni dalla richiesta del consumatore, senza alcun onere o spesa.
Come funzionava prima
Fino a poco tempo fa, chi voleva cambiare banca aveva davanti a sé una bella trafila di adempimenti e in alcuni casi anche dei costi da sostenere. A scoraggiare i clienti scontenti della propria banca dal decidere di cambiarla erano infatti le discussioni da intavolare con l’impiegato della banca da cui si vuole scappare che avrebbe cercato in tutti i modi di dissuaderli, ma soprattutto le pratiche da espletare per poter trasferire con il proprio conto anche tutti i servizi a questo collegati (ad esempio l’accredito dello stipendio o il pagamento in automatico della bollette). In alcuni casi, sebbene fossero stati eliminati già da un bel po’ di tempo, ci si trovava perfino a pagare delle spese per la chiusura del conto originario (legati per esempio alla smaltimento del libretto assegni oppure delle carte di credito o debito). I tempi previsti poi potevano arrivare fino a 30 giorni, ma in alcuni casi arrivavano addirittura a superarli.
Come funziona adesso
Oggi basta recarsi direttamente allo sportello della banca di cui si vuole diventare nuovi correntisti, oppure basta collegarsi al sito della stessa (se questa lo permette) e indicare l’Iban del conto che si vuole trasferire. Quindi, prima di tutto, niente più tira e molla con l’impiegato. Ci sono dei moduli da firmare (cartacei o digitali si tratta comunque di un’abbondante dozzina di pagine), ma il trasferimento- totale o parziale del conto corrente, come desidera il cliente – è poi automatico, con tutto quello che si porta dietro: dagli accrediti ai pagamenti e naturalmente con il saldo positivo che passa da una banca all’altra. Tutto assolutamente gratis, non si paga nulla. I tempi sono tassativi, la procedura deve essere terminata entro 12 giorni da quando è partita la richiesta, altrimenti la banca rischia una multa che va dai 2 ai 20 mila euro come deciso dal decreto attuativo emanato dal ministero dell’Economia e delle Finanze. C’è però ancora un gap, non è ancora infatti stato stabilito come verranno rimborsati i clienti che subiscono l’eventuale ritardo e quindi quanto di questo disagio verrà poi ribaltato in beneficio per il cliente. Questo rende difficile che le sanzioni vengano applicate.
Una procedura (dietro le quinte) ancora artigianale più che digitale
Il cliente firma, poi parte tutto il processo del dietro le quinte con scambio di email certificate tra le due banche, con tanto di pdf, file excel e tutto quello che serve a trasferire un conto corrente e tutti i servizi ad esso collegati. Una procedura ancora troppo manuale e poco automatizzata per poter parlare a pieno titolo di portabilità bancaria con un click, visto che per gli impiegati bancari i passaggi da compiere non sono pochi e soprattutto non sono completamente digitali. Certo è che – rispetto al periodo precedente all’entrata in vigore di questa norma – oggi c’è molta più trasparenza in questo tipo di operazioni.