Da capo della divisione Amazon Web Services (AWS), quella che per intenderci tiene in piedi nmila siti internet in tutto il mondo, Andy Jassy diventerà il nuovo CEO di Amazon. Jeff Bezos ha infatti annunciato che nei prossimi mesi lascerà la carica di chief executive officer della multinazionale che ha fondato nel 1994 per vendere libri online. Attivo ad Amazon dal 1997, Andy Jassy ha iniziato a lavorare per la società pochissimi giorni dopo la laurea all’Harvard Business School. «Non sapevo che lavoro avrei fatto», ha dichiarato alcuni mesi fa. Senz’altro meno noto di Jeff Bezos, Jassy è stato però decisivo nelle recenti vicende scaturite dopo i fatti drammatici di Capitol Hill il 6 gennaio scorso. Quando i rumor davano Donald Trump – appena bannato da Twitter – prossimo a sbarcare sullo sconosciuto social Parler, AWS ha deciso di chiudere i rubinetti del sito oscurandolo.
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Andy Jassy: una vita dentro Amazon
Sarà «un leader eccezionale». Jeff Bezos ha parlato così di Andy Jassy nelle comunicazioni interne di Amazon. Per anni consigliere ombra del fondatore, Jassy è tra le figure più pagate dentro la multinazionale (soltanto nel 2016 ha guadagnato 36 milioni di dollari). Stando a Business Insider, il nuovo amministratore delegato di Amazon era stato avvicinato da altre Big Tech del calibro di Uber e Microsoft come potenziale candidato per la carica di CEO. Nei mesi scorsi, come ha sottolineato il Post, è stato al centro di polemiche per aver fornito alle forze dell’ordine USA una tecnologia di riconoscimento facciale. Soluzione che è stata poi ritirata dopo le proteste dei cittadini, soprattutto afroamericani.
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L’affaire Parler
Poche settimane fa, però, un altro fatto ha scosso la divisione di AWS guidata da Jassy. La decisione di oscurare il social del free speech Parler dopo i fatti di Capitol Hill avrà conseguenze enormi, come ha spiegato la CNBC. Controllando il 45% dell’infrastruttura cloud, il potere di Amazon è conclamato e tale circostanza ha svelato ancora una volta le ripercussioni che questo potrebbe avere su qualsiasi tipo di piattaforma. Fondato da John Matze, Parler è un social molto amato dalla destra americana e tra i vanti della piattaforma ci sarebbe l’assenza di fact checker. Nel motivare la scelta di cacciare Parler, AWS ha spiegato che il sito «non può rispettare i nostri termini di servizio e rappresenta un rischio molto reale per la sicurezza pubblica».