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TIM mette a disposizione online una guida pratica per non improvvisare. Dai social al monitoraggio
Un giro d’affari a livello globale di 2,5 miliardi di euro, questi i numeri del commercio online che viaggia soprattutto su desktop, ma corre sempre di più sugli smartphone. Che siano ordinati da mobile o da pc, gli acquisti online sono in costante crescita in Italia.
Il White Paper di TIM
I dati dell’Osservatorio sull’e-commerce elaborati dal Politecnico di Milano stimano che entro il 2019 il valore complessivo degli acquisti fatti sul web supererà i 31,5 milioni di euro (nel 2015 la spesa totale nel nostro Paese era poco più di 16 milioni). Un mercato da cui le aziende non dovrebbero prescindere. Ma quali sono i consigli utili per non improvvisare sul web? Insomma, come si fa a vendere online i propri prodotti senza sprecare tempo e risorse? TIM offre un White Paper da scaricare online, con consigli e linee guida.
Mettetevi nei panni del cliente
Dalla user-experience non si scappa. Non importa quanto bello o utile sia il prodotto che un’azienda mette in vendita nelle piattaforme e-commerce. Se il percorso di acquisto online è poco intuitivo e pieno di “inciampi” è probabile che il cliente scappi. Soprattutto se sta acquistando via smartphone, magari di fretta in metropolitana: il mantra deve essere che “chi acquista non ha tempo da perdere”. Per questo è necessario simulare il processo di acquisto, mettersi nei panni del cliente che, per la prima volta, visita un nuovo sito di e-commerce. Nota bene: si può perdere il cliente in qualsiasi momento, anche dopo che ha inserito il prodotto nel carrello.
Contenuti, non solo prodotti
L’esperienza di acquisto può essere migliorata anche grazie a un sito e-commerce che racconti i prodotti e l’azienda con contenuti originali. Come si spiega nel White Paper di TIM: video, articoli e curiosità sono elementi utili per attrarre il cliente e farlo rimanere sul sito. In altre parole, online non bisogna soltanto vendere: se un sito e-commerce informa diventa anche autorevole.
Social, social, social
Nel caso non vi fosse ancora chiaro, stare sui social non è un’opzione per le aziende che vogliono vendere online. Ma non basta: la presenza non è garanzia di qualità. Per questo è necessario un lavoro editoriale costante e aggiornato su tutte le piattaforme, servendosi ad esempio di strumenti online che sveltiscano il processo di pubblicazione e la programmazione dei contenuti. Stare sui social significa anche parlare con il pubblico: è cosa buona e giusta rispondere alle domande e stimolare le conversazioni per coltivare la propria community.
Monitorare per conoscere
Vendere sul web significa anche confrontarsi con un pubblico che, in buona parte, entra alla svelta. Stando ai dati dell’Osservatorio e-Commerce B2C, in Italia il 44% degli utenti abbandona una piattaforma in una manciata di secondi. Ma soprattutto – e questo potrebbe impaurire alcune aziende – meno del 2% delle visite porta a un acquisto. Tutto il resto, proprio come in un negozio fisico, raggruppa persone più o meno interessate che non devono neanche usare la cortesia del “do soltanto un’occhiata”.
Saper vendere. Online
Sotto il concetto di web marketing troviamo attività di ogni tipo messe in campo per aumentare le vendite. Bisogna generare lead, ovvero i potenziali clienti interessati all’offerta, prenderli virtualmente per mano e accompagnarli nel percorso di acquisto; con i clienti che hanno già acquistato sulla piattaforma il lavoro è diverso, perché bisogna fidelizzarli. Come? Gli strumenti online vanno dallo studio della SEO, ai già citati social fino alle newsletter.
Questo è soltanto un assaggio del White Paper proposto da TIM a tutte le aziende che vogliono approfondire i temi legati all’e-commerce. Sempre di più, in tutto il mondo, come raccontano i numeri.