3bee Hive-Tech ha vinto Start Jerusalem presentando un progetto sulla “apicoltura di precisione”. Ma quali sono le caratteristiche essenziali di un prodotto innovativo? Ne parliamo con l’esperto israeliano
Le aziende appena nate non hanno sempre vita facile. Dopo i primi entusiasmi, finanziamenti ed eventuali premi, la cosiddetta “valle della morte” ovvero quel momento in cui finisce la liquidità dei finanziamenti iniziali, può essere sempre in agguato. Per questo motivo chi fonda un’azienda startup deve imparare non solo l’avviamento al business, ma anche il suo consolidamento scegliendo come primo passo un prodotto/soluzione con determinate caratteristiche. Ne parliamo con Rafi Nave Direttore del Bronica Center for Entrepreneurship del Technion dell’Univeristà di Haifa a pochi giorni da Start Jerusalem
Intervista
Quando una tecnologia innovativa può essere considerata abbastanza matura per affrontare il mercato?
Dipende dall’ambito verticale che la tecnologia/prodotto sta affrontando. In molti settori (Internet, Mobile, Comunicazione…) bisogna disporre di un prodotto funzionante e a titolo esemplificativo, di almeno 100 utenti felici di utilizzarlo. Naturalmente, la natura del prodotto e dei clienti target implicano la necessità di scegliere gli opportuni e corretti canali di distribuzione. Nel dominio medico, oltre alla disponibilità del prodotto è necessaria l’approvazione dall’ente regolatore preposto, FDA negli Stati Uniti, il marchio CE in Europa per citare degli esempi e se il prodotto è costoso (in caso di strumenti o attrezzatura) dovrebbe essere approvato il rimborso, altrimenti gli utenti meno abbienti potrebbero non riuscire a comprarlo. In altri ambiti verticali come l’energia, le tecnologie pulite, l’area militari, l’Automotive è necessario indirizzare requisiti unici, oltre alla necessità evidente di far accettare il prodotto dai potenziali clienti/utenti.
Quindi quale caratteristica deve avere e che cosa si deve osservare su un progetto/prodotto tecnologico innovativo per determinare se è valido?
Ancora una volta, dipende dal prodotto. Di solito si devono osservare le funzionalità, le prestazioni, la facilità di utilizzo, l’affidabilità e il costo/prezzo. Affinché un prodotto abbia successo, si deve differenziare in almeno uno di questi criteri, preferibilmente su più di uno, ed inoltre deve essere paragonabile a prodotti esistenti o a soluzioni/prodotti concorrenti in relazione al miglioramento apportato. Ad esempio: se si tratta di una nuova soluzione che si occupa di una necessità che non ha alcuna soluzione sul mercato, allora la funzionalità è il differenziante chiave.
Il prodotto o la soluzione devono avere caratteristiche che lo rendono utilizzabile e attraente per i clienti.
Se si affronta un mercato esistente in cui esistono prodotti concorrenti allora si dovrebbero poter valutare i vantaggi apportati dal nuovo prodotto ma solo se di magnitudo elevata. Ad esempio 10 volte migliore per sensibilità, precisione, velocità, consumo di energia più basso costo più basso e così via. Infine qualità e affidabilità sono assolutamente necessari e non si può neppure pensare di entrare nel mercato se non sono presenti
L’evento Start Jerusalem
Ideato da Ministero degli Affari Esteri, dalla Jerusalmen Development Authority e da Intel e promosso in Italia dall’Ambasciata di Israele e da LUISS ENLABS, il contest per startup si è tenuto presso la sede Luiss Enlabs, la Startup factory alla stazione termini di Roma. Le tre finaliste, 3Bees Hive-Tech, Goseemba (mobile bussiness platform che aiuta le piccole e medie imprese a sbarcare sul web) e Manet Mobile (service provider per il settore ricettizio consistente in uno smartphone personalizzato connesso ad un web panel dell’hotel) si sono sfidate per vincere un workshop di una settimana in uno degli acceleratori delle compagnie high-tech israeliane a Gerusalemme. Proprio questa città, negli ultimi 4 anni, è stata riconosciuta come uno dei nuovi hub mondiali dell’innovazione tecnologica. Le fondazioni investono nella vita culturale della città, e lo stato ha destinato più di un miliardo di shekel (250.000 milioni di euro circa) alla sua crescita economica sotto forma di premi, sgravi fiscali e scholarships.
Presenti alla giornata anche due esperti israeliani Anya Eldan, VP dell’Israel Innovation Authority e Rafi Nave, Direttore del Bronica Center for Entrepreneurship del Technion dell’Univeristà di Haifa. La Giuria valutatrice è stata composta riunendo esperti provenienti da diversi settori: Paola Bonomo (Business Angel), Lisa Di Sevo (dPixel), Chiara Di Guardo (Direttore Contamination Lab Univesità di Cagliari), Mila Fiordalisi (Co-direttore di Corriere e Comunicazioni), Nicola Mattina (Co-founder Stamplay), Roberto Magnifico (Board Member di LVenture Group), Ofer Sachs (Ambasciatore d’Israele in Italia).
3bee Hive -Tech
Il fondatore di 3bee Hive-Tech, Niccolò Calandri ha ritirato il premio e parteciperà al bootcamp previsto fra il 5 e l’11 novembre presso uno degli acceleratori di Gerusalemme. La startup 3bee-Hive fornisce una soluzione innovativa per salvare le api dalle avversità di un ambiente sempre più ostile, attraverso un sistema IoT in grado di monitorare e curare gli imenotteri.
Le motivazioni della giuria sono state riassunte da Mila Fiordalisi che ha precisato come sia stata scelta 3Bees Hive-Tech per il suo enorme potenziale e perché sebbene il progetto presenti alcuni rischi per la sua distanza dal mercato, proprio in funzione di tali rischi, è risultato come il più indicato a godere delle opportunità offerte dall’ecosistema Israeliano.