Giornata da dimenticare per Milano che chiude a -11,17%. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi tocca sul finale la soglia dei 227 punti base
Era nell’aria, come il Coronavirus, purtroppo e come il Coronavirus anche il crollo delle Borse è arrivato. Alimentato non solo dalla fobia di una possibile pandemia (ovvero, una epidemia a livello globale) che nelle ultime ore si è fatta più concreta a seguito dei provvedimenti restrittivi presi per contenere il contagio nel Nord Italia, ma anche dalla nuova guerra sul greggio che si è scatenata tra Russia e Arabia Saudita. Nessun mercato si è salvato, ma a Piazza Affari è toccato indossare l’infausta maglia nera per la prestazione peggiore. Prestazione destinata a entrare nei libri di storia.
Piazza Affari brucia tutti i guadagni del 2019
Dopo un inizio burrascoso, la Borsa di Milano subisce nuove gragnuolate di vendite all’apertura, in territorio assai negativo, di Wall Street. A fine giornata arriva a totalizzare -11,17%, mentre lo spread tra Btp e Bund tedeschi sfiora una nuova, preoccupante, soglia psicologica, quella dei 230 punti, fermandosi a 227 punti base.
Leggi anche: Coronavirus, Milano in quarantena perde il 10%. Male tutte le Borse
Il tentativo del MEF di tranquillizzare gli investitori
Ma tutta la giornata è stata di passione e si è caratterizzata per le continue sospensioni dei titoli a listino. Tant’è che verso metà seduta è intervenuto persino il Ministero dell’Economia, con una nota irrituale. “Il Governo è convinto che, con un’azione vigorosa e tempestiva di contenimento e prevenzione e aumentando la conoscenza del fenomeno da parte dei cittadini, sia possibile abbassare il numero di contagi e ridurre la durata della fase più acuta dell’epidemia. Ciò è fondamentale non solo da un punto di vista sanitario ma anche da un punto di vista economico. Una flessione temporanea di attività in alcuni settori è infatti preferibile ad una crisi prolungata che rischierebbe di allargarsi a tutti i settori dell’economia attraverso effetti di domanda e offerta”, hanno specificato dal Mef. Quasi a voler giustificare la bontà delle azioni compiute finora dall’esecutivo agli azionisti.
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e Pierre Moscovici
“Le misure restrittive che sono state prese relativamente a territori di grande rilevanza per l’economia italiana impatteranno su attività economiche legate ai trasporti, all’intrattenimento e alla vita sociale. Tuttavia, va sottolineato che le attività produttive e la pubblica amministrazione continueranno a funzionare regolarmente. Inoltre, come già annunciato, il Governo sta approntando adeguate misure di sostegno a favore di lavoratori e imprese su tutto il territorio nazionale ed in particolare nei settori e nei territori più impattati. Si tratterà di un sostegno adeguato alle difficili circostanze di numerosi territori e volto a prevenire danni permanenti al tessuto produttivo dell’economia italiana e all’occupazione. Si utilizzerà per quanto possibile il lavoro agile e si rafforzeranno le misure di protezione dei lavoratori dal rischio di contagio. Gli interventi di politica economica che sono in fase di definizione saranno dunque vigorosi ma commisurati alle esigenze e limitati nel tempo. Come già ribadito nella Relazione inviata al Parlamento, nel richiedere un’autorizzazione a incrementare l’indebitamento netto della pubblica amministrazione nel 2020, il Governo si è impegnato a riprendere il sentiero di consolidamento del bilancio e di riduzione del rapporto debito/PIL non appena ciò sarà possibile alla luce dell’evoluzione dell’epidemia in italia e a livello internazionale. Infine, il governo si impegnerà anche affinché venga approntato in tempi rapidi un pacchetto di misure dell’Unione Europea in coordinamento con l’intera comunità internazionale”.
La guerra del greggio
E poi, si diceva, alla piaga del Coronavirus si è aggiunta la nuova guerra del greggio tra Russia e Arabia Saudita. Guerra che ha portato al crollo del petrolio (-25%) facendolo tornare ai livelli del 1991, anno della Prima Guerra del Golfo. Travolte dagli screzi tra Russia e Arabia Saudita che lottano per il controllo del mercato i nostri titoli energetici, già in precaria condizione di salute a causa delle incertezze provocate dal Coronavirus. Saipem la peggiore, sprofondata a -21,5%, Tenaris ha toccato -21,39% mentre Eni -20,85%. Nel resto d’Europa, nubi nerissime sulle capitali economiche: Francoforte ha arretrato fino a – 7,89%, Londra ha perso il 7,51% e Parigi ha lasciato sul campo l’8,39%. Oltreoceano il Down Jones alcuni minuti fa ha terminato la giornata a -7,83 %.
E domani?
Domanda insidiosa, perché la nuova conferenza stampa serale delle 21:30 del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per annunciare l’estensione della quarantena a tutto il territorio italiano sarà senza dubbio foriera di nuove turbolenze sui mercati. La Consob in giornata aveva fatto sapere che la Borsa non chiuderà perché non ci sono in atto azioni speculative.