Un pacchetto senza precedenti. E forse non basterà
«Il pacchetto di stimolo economico potrebbe essere tra i più grandi al mondo». Secondo quanto riferisce l’agenzia Reuters il Primo Ministro giapponese, Shinzo Abe, ha intenzione di utilizzare una bazooka economico che immetta fiumi di liquidità dal valore di 108 trilioni di yen, pari a quasi mille miliardi di dollari, da destinare all’economia nipponica colpita dall’emergenza coronavirus. Nel frattempo, il paese del Sol Levante è sempre più vicino alla dichiarazione dello stato d’emergenza che interesserà la capitale Tokyo e sei prefetture (una divisione territoriale del Giappone). L’annuncio potrebbe arrivare in giornata, non appena Abe avrà il via dagli esperti.
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Giappone: un anno da dimenticare
Nonostante i numeri finora non allarmanti sul fronte pandemia, il paese guidato da Abe ha già subìto perdite incalcolabili a seguito dell’emergenza coronavirus. Il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo 2020 al prossimo anno è stata una delle notizie più drammatiche per l’economia nipponica. In tutto il paese il numero di casi di contagio confermati è di 4mila con 93 morti registrate fino al 6 aprile. Cifre basse, soprattutto se paragonate con i focolai in Europa e negli Stati Uniti, ma che non garantiscono alcuna protezione o garanzia.
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Come potrebbe accadere in Europa, dove Italia e altri paesi hanno già messo mano alle casse pubbliche per sfornare misure economiche senza precedenti, anche per il Giappone la misura monstre da quasi mille miliardi di dollari non sarà comunque sufficiente per alleviare tutte le sofferenze legate a crisi e disoccupazione. «L’economia giapponese subirà probabilmente una contrazione a due cifre nel trimestre in corso – ha spiegato Takahide Kiuchi, un ex membro del board della Banca del Giappone – i danni dell’epidemia potrebbero persistere nel periodo luglio-settembre».