A Bologna Fiere si è chiuso il dodicesimo salone dedicato alla ricerca industriale e alle competenze per l’innovazione. Qui un resoconto dei dibattiti fatti su temi che vanno dai big data all’economia circolare e delle realtà incontrate tra startup e pmi del territorio emiliano
Cosa si può fare con i big data? Ha senso ancora andare per una startup in Silicon Valley? Si può investire nella moda in Emilia Romagna? In che modo si può realizzare un’economia circolare? A queste e altre domande ha cercato di rispondere Research to Business 2017, il dodicesimo salone dedicato alla ricerca industriale e alle competenze per l’innovazione. L’evento, promosso dalla Regione Emilia Romagna in collaborazione con Aster, la società della Regione che si occupa di innovazione e trasferimento tecnologico al servizio delle imprese, si è tenuto nel padiglione 33 di Bologna Fiere l’8 e il 9 giugno all’interno del contenitore Smau.
I Big Data in Emilia Romagna
L’edizione 2017 del salone si è aperta con un focus sui Big Data, il patrimonio di informazioni che è possibile raccogliere e che è fondamentale sfruttare per far crescere le aziende. L’Emilia possiede il 70 per cento della capacità di calcolo e di storage di dati nazionali grazie alla presenza del consorzio interuniversitario Cineca e dell’Infn. Queste realtà, con gli oltre 1.700 ricercatori coinvolti nel settore, hanno permesso a Bologna di vincere la competizione europea per ospitare il Data Center del centro europeo per le previsioni metereologiche a medio termine nel Tecnopolo dell’ex Manifattura Tabacchi, un’area di 9mila metri quadri.
L’innovazione nella moda
Altra potenzialità su cui la Regione ha deciso di investire è legata al settore della moda. In Emilia Romagna è nata la cosiddetta Fashion Valley che cerca di raccogliere tutte le realtà imprenditoriali già attive in questo settore e di attrarre nuovi capitali dall’Italia e dall’estero. «Parliamo di 22mila aziende per un totale di 90mila occupati nel campo tessile, con un patrimonio di archivi di moda a cui attingono soggetti di rilievo internazionale. È necessario, perciò, valorizzare questo capitale produttivo», ha detto in occasione di R2B2017 l’assessore regionale alle attività produttive Palma Costi. La moda potrebbe quindi diventare il quarto pilastro dell’economia della regione dopo il cibo, i motori e il benessere. Lo scopo è affacciarsi al panorama internazionale non lasciando da parte la tradizione del made in Italy. In questo senso lavora anche il Cercal Lab, il progetto che si rivolge ai giovani imprenditori che vogliono innovare il modo di produrre calzature e pelletteria in Emilia Romagna. A R2B2017 Cercal ha portato tre startup che hanno avuto idee valide in questo settore: le scarpe vegane ed eco-friendly di Square 027, le body bags che si indossano di Solipsi e le calzature artigianali di Scarpe di Marta.
Startup e Pmi volano verso la Silicon Valley
Research to Business è stata anche un’opportunità per fornire indicazioni ai giovani imprenditori che presentano il loro prodotto sul mercato: come accedere ai fondi di finanziamento, come partecipare ai bandi, come entrare in contatto con i business angels pronti a scommettere su di loro. E perché no avere anche l’occasione di volare in Silicon Valley, l’area della California che rimane il terreno più fertile per far crescere un’idea imprenditoriale grazie all’alta concentrazione di opportunità di funding, clienti iniziali, cultura imprenditoriale e mentors di livello. Aster e Regione Emilia Romagna pubblicheranno a breve il bando Business Match per portare negli Stati Uniti le Pmi del territorio. La selezione avverrà in collaborazione con USMac.
Come realizzare un’economia circolare
Al salone sulla ricerca industriale e l’innovazione si è parlato anche delle strategie per realizzare un’economia circolare e arrivare a una vera sostenibilità per le attività umane sul pianeta. Tutto questo mentre Bologna si appresta ad ospitare in questi giorni il G7 dei ministri dell’Ambiente che si confronteranno soprattutto sui temi climatici. La green economy viene considerata uno stimolo per la produttività e molti sono i progetti locali già in campo per costruire un futuro sostenibile: il progetto Storm, il Tris e il Surplus Mall solo per citarne alcuni promossi da Aster. Molto ancora rimane da fare con politiche che dimostrino attenzione reale all’ambiente.
Le competenze 4.0: l’eccellenza Dallara
Altro tema caldo di R2B 2017 è stato quello dell’industria 4.0, con uno spazio in fiera totalmente dedicato al dibattito su questo argomento. Si è parlato anche di quali competenze umane è necessario sviluppare per adeguarsi alla trasformazione digitale nelle imprese. Significativo l’esempio di Dallara, un’azienda italiana nata come costruttrice di automobili e diventata società di engineering in grado di offrire le proprie conoscenze sul mercato internazionale. Tutto questo grazie all’attenzione riservata alla formazione dei suoi dipendenti e al lancio della Motor Vehicle University in collaborazione con altri operatori del settore e con i principali atenei dell’Emilia Romagna per formare i professionisti che nel futuro opereranno nell’industria 4.0.