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Trema Il mondo bancario francese (e non solo). La notizia è di quelle che possono rappresentare un punto di non ritorno. Orange, tra i principali operatori telefonici mondiali, è in trattativa per acquistare il 65% dei servizi bancari online offerti da Groupama, primo gruppo assicurativo francese. Per gli analisti si tratta di una rivoluzione come è stata quella di Uber per i trasporti. Vediamo perché e quali sono i possibili scenari.

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Nasce Orange Banque, la banca mobile da 400 milioni

L’annuncio è stato reso pubblico sul sito ufficiale della compagnia telefonica: «Siamo in trattativa per acquistare il 60% di Groupama Banque» spiega Stéphan Richard, direttore generale di Orange. L’accordo ha lo scopo di portare i servizi bancari (depositi, prestiti, servizi assicurativi) sul mobile. Quello che verrà fuori è una banca online che prenderà il nome di Orange Banque e diventerà esclusiva per gli oltre 263 milioni di clienti nel mondo, di cui 200 milioni con contratti sul mobile: «Partiremo dalla Francia per poi estendere il servizio in altri mercati come Spagna e Francia» si legge sul comunicato ufficiale. Il servizio partirà dal 2017 con l’obiettivo di raggiungere un volume di affari di 400 milioni di euro.

Perché l’accordo cambia tutto, come Uber

È quello che pensano diversi analisti: i servizi finanziari potrebbero passare dalle mani dei grandi gruppi bancari in quelle di altri operatori. Segnando la fine di un monopolio, un po’ come ha fatto Uber nel mondo dei trasporti con i taxi. Se finora, infatti, Orange si era mosso in collaborazione con le banche francesi, ora punta a diventare un competitor diretto nell’offerta dei servizi di e-payment e bancari ai suoi clienti.

Stéphane Richard

Stéphan Richard, direttore generale di Orange

LA FORZA DI ORANGE

Una manovra che si inserisce in uno scenario in cui il monopolio dei gruppi bancari sta già ricevendo duri colpi dalle startup del fintech. Anche se c’è da dire che queste ultime cercano più di stringere partnership che abbattere “il nemico”. Con l’entrata in scena di colossi come Orange, il quadro potrebbe risultare diverso. «A differenza delle startup fintech, Orange ha due punti di forza: la base degli utenti e una rete di distribuzione fatta di 850 negozi. In più, si tratta di una compagnia che lavora sul mobile e conosce, meglio di chiunque altro, tutte le problematiche del settore e come trovare soluzioni rapide»  è l’analisi condivisibile del giornale di LesEchos.fr.

Il futuro che si delinea è ben diverso dalla situazione attuale che vede le banche online francesi ancora chiuse in un mercato di nicchia. Per fare un esempio, Boursama, filiale del gruppo Société Général, è riuscita ad attirare solo un numero esiguo di 350mila clienti.

LA FORZA DI GRUOPAMA

Per Groupama, che può contare su un bacino di 13 milioni di utenti, è l’occasione per estendere i suoi servizi finanziari ai milioni di utenti fidelizzati dall’operatore telefonico. Mentre i vantaggi per Orange li spiega così Richard: «Potremo lavorare in un quadro normativo già definito. Questo ci permetterà di guadagnare molto tempo rispetto ai competitor».

Intanto Android e Apple mordono

Ma perché Orange ha deciso di accelerare il processi di creazione di una sua banca online? Da una parte il per dare seguito ad alcuni esperimenti fortunati come Orange Money, servizio finanziario sul mobile lanciato in Africa, che è cresciuto fino a raggiungere 13 milioni di clienti.  E Orange Finanse in Polonia. Ma soprattutto per prepararsi nel migliore dei modi all’entrata in scena dei servizi di Apple Pay e Android Pay che rappresentano una seria minaccia a Orange Cash, una soluzione di pagamento mobile basato su una carta prepagata in collaborazione con Visa, oggi usata da 350mila negozianti. Offrire più servizi, oltre al payment, potrebbe essere un modo per avere un’offerta più completa rispetto alla concorrenza.

Uber ha fatto scuola anche nel fintech

E se fosse Orange il nuovo disruptor del mondo bancario? La lezione di Uber ormai è chiara per tutti: 1. trova un monopolio con regole vecchie (e odiate). 2. Sfrutta i nuovi mezzi tecnologici (il mobile, le App) per fidelizzare un pubblico giovane. 3. Raggiungi il consumatore ovunque si trovi con il mobile. Ciò premesso, Orange sembra avere tutte la carte in regola per estendere il modello Uber dai trasporti alle banche, la fiducia nel brand, milioni di utenti che utilizzano App e servizi in mobilità. E anche la forza economica per affermarsi velocemente sul mercato.  L’ambizione del Ceo non lascia spazio a dubbi: «Offriremo servizi bancari ai nostri clienti a partire dal 2017» ha dichiarato. Orange ha intenzione di giocare la partita da solo. Altri big seguiranno il suo esempio?

 

Giancarlo Donadio
@giancarlodonad1