Il presidente del Consiglio ha usato toni perentori alla televisione tedesca: «Non dobbiamo alla fine starcene con le mani incrociate: operazione riuscita, ma il paziente Europa è morto». Domani alle 17 la seconda parte dell’Eurogruppo
È ormai arrivato alle minacce, Giuseppe Conte. Minacce che finora avevamo sentito solo dagli scranni di quell’opposizione sovranista ed eurofobica. Invece, intervistato da Bild TV, il presidente del Consiglio ha usato toni molto accesi, che non mancheranno di riecheggiare per tutta l’Unione europea. Insomma, Conte sfida l’Ue, anche se il vero bersaglio dei suoi strali, ancora una volta, è l’Olanda, che ieri notte si è messa di traverso impedendo che fosse raggiunta una decisione comune che aveva trovato – pare – il favore tanto dell’Italia, quanto della Francia e della Germania.
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Ora Conte sfida l’Ue
«Non dobbiamo arretrare rispetto a Cina e Usa che mettono al momento a disposizione il 13% del loro Pil. Io chiedo un ammorbidimento delle regole di bilancio. Altrimenti dobbiamo fare senza l’Europa e ognuno fa per sé». È quanto ha detto il presidente del consiglio Giuseppe Conte in una intervista alla televisione tedesca. Il premier ha nuovamente sollecitato la necessità di agire celermente: «Non dobbiamo alla fine starcene lì con le mani incrociate: operazione riuscita, ma il paziente Europa è morto».
Quando si difende il proprio Paese non si fanno calcoli. Io sono convinto, lo dico con tutta la prudenza che mi contraddistingue, che la storia è con noi. E vedremo alla fine quale piega prenderà.
Pubblicato da Giuseppe Conte su Lunedì 6 aprile 2020
«Tutti dobbiamo aiutarci reciprocamente – ha sottolineato – l’Italia, essendo un avamposto in questa battaglia sta maturando una grande esperienza. È una battaglia comune ed è importante che il fronte con il nemico sia unitario». Quindi ha argomentato: «Tutti i popoli della famiglia comune europea devono aiutarsi reciprocamente nel comune interesse. Pongo un quesito ai cittadini tedeschi: pensate veramente che la Germania possa procedere, possa avere dei vantaggi economici se gli altri Paesi attraverseranno una grave recessione che non può non riguardare anche la Germania? Se non sapremo costruire una reazione unitaria, forte, tempestiva, immediata la Germania non avrà buone performance in piano economico».
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte
E chiede ancora i covidbond
Il presidente del Consiglio è tornato ancora a ripetere che quella degli Eurobond è la sola strada percorribile: «Abbiamo bisogno degli eurobond per non far perdere competitività a tutta l’Europa, servono strumenti finanziari nuovi per fronteggiare questa crisi». Il premier ha poi sottolineato come l’Italia abbia i conti in regola e non chieda a nessun altro Paese di farsi pagare il suo debito, perché il suo debito – ha ribadito con un pizzico di retorica – se lo paga da sola, avendo fondamentali economici solidi e riforme di struttura, in un sistema integrato. Insomma Conte sfida l’Ue a decidere celermente e garantisce che nessuno pagherà per noi. Domani sera alle 17 nuova puntata della telenovela dell’Eurogruppo. Vedremo se le parole di Conte smuoveranno qualcosa.