L’ad della startup che si occupa di raccolta e gestione dei diritti d’autore è il nuovo arrivato nel network internazionale che seleziona imprenditori di grande valore e li aiuta a sviluppare il loro business in fase di scale up
Dopo Davide Dattoli di Talent Garden, Matteo Lai di Empatica, Simone Maggi e Riccardo Schiavotto di Lanieri, Luca Rossettini di D-Orbit, anche Davide D’Atri, founder e ad di Soundreef, entra nel network di Endeavor Italia, organizzazione non-profit che seleziona imprenditori di valore e li aiuta a sviluppare il loro business durante la fase di espansione (scale up). Davide D’Atri, romano, 36 anni è stato selezionato durante il recente International Selection Panel di Endeavor Global che si è svolto in Brasile a Rio de Janeiro, ultima fase di un percorso di valutazione che coinvolge una rete internazionale di soggetti, composta da venture capitalist e imprenditori di successo provenienti da diverse nazioni. I candidati vengono valutati dallo staff di Endeavor, che ha il compito di analizzare la strategia di business e il potenziale di crescita dell’azienda, nonché le qualità e le capacità personali dell’imprenditore. «Ho trovato in Endeavor – ha dichiarato proprio Davide D’Atri – un gruppo di persone che si impegna quotidianamente per lo sviluppo di idee che cambieranno il mondo. Il livello degli esaminatori è eccezionale e i feedback ricevuti molto importanti. Mi impegnerò a rappresentare in Italia questa istituzione così speciale cercando di aiutare altri imprenditori italiani. Ringrazio il team di Endeavor per l’energia e la speranza che mi ha trasmesso». Davide D’Atri è laureato in Economia all’Università di Essex (UK), ha conseguito un Master in International Business Economics alla City University di Londra ed è stato un mentor del Founder Institute. Ha collaborato e collabora con master in marketing management dell’Università La Sapienza di Roma e dell’Università di Bari. Esperto in gestione e ripartizione dei proventi derivanti da opere musicali, ha fondato e gestito Beatpick.com da cui poi è nata Soundreef Ltd.
Lai e Dattoli i primi di Endeavor Italia
I primi imprenditori italiani selezionati a settembre 2016 dall’International Selection Panel di Endeavor sono stati Davide Dattoli con Talent Garden e Matteo Lai con Empatica. Il primo è la più grande rete europea di spazi di coworking con 18 campus in 6 Paesi europei (Italia, Spagna, Albania, Romania, Lituania e Austria) e un’espansione costante su scala internazionale. Empatica progetta e sviluppa i più piccoli e precisi wearable device al mondo per il rilevamento di segnali fisiologici nella vita quotidiana. Dopo Dattoli e Matteo Lai, Endeavor ha scelto Simone Maggi e Riccardo Schiavotto di Lanieri, il primo e-commerce italiano dedicato all’eleganza maschile tutta Made in Italy. Poi, Luca Rossettini di D-Orbit, società che sviluppa tecnologie per il posizionamento di satelliti.
Soundreef, 150 mila brani, 9 mila autori
Costituita nel 2011, Soundreef si occupa di autorizzare organizzatori, imprese ed utilizzatori professionali a usufruire e diffondere musica, di raccogliere e distribuire compensi per conto di autori, editori, etichette discografiche e artisti. Soundreef amministra e raccoglie compensi su più di 150 mila brani per conto di oltre 9.000 autori, editori, etichette discografiche e artisti in Italia e più di 20.000 nel mondo. Tra gli artisti che hanno affidato a Soundreef la raccolta e gestione dei diritti d’autori nel nostro Paese ci sono Fedez, Gigi d’Alessio, Fabio Rovazzi, Nesli, il maestro Maurizio Fabrizio, il direttore d’orchestra Adriano Pennino e Tommaso Pini. La società gestisce la raccolta dei diritti d’autore nei concerti live anche in Spagna. Soundreef, grazie all’utilizzo di sistemi digitali, rendiconta l’utilizzo delle opere musicali entro 7 giorni dal concerto e paga le royalty entro 90 giorni, sia per eventi nazionali che internazionali. La rendicontazione è analitica al 100%. Ciò che viene suonato viene pagato e gli utenti attraverso l’account online possono verificare in tempo reale come e quanto hanno guadagnato. Una notevole differenza rispetto al sistema finora utilizzato che paga gli autori fino a 12/24 mesi dopo il momento in cui le royalty vengono maturate e con sistemi di ripartizione spesso forfettari.