Il sito di aste online più famoso al mondo fa un passo in avanti per diventare leader nel mercato della vendita dei biglietti online. Oggi l’annuncio dell’acquisizione di Ticketbis, la startup di Ander Michelena e Jon Uriarte, i 2 baschi che hanno creato un business davvero redditizio: in 5 anni, dal 2010 al 2015, hanno raggiunto 25 milioni di ricavi.
Un’exit da 165 milioni (si dice)
L’indiscrezione sulla cifra è di TechCrunch: «Anche se i termini dell’affare non sono stati svelati, fonti vicine all’azienda parlano di una cifra di 165 milioni» svela il sito americano. L’acquisto della startup spagnola che è specializzata nella vendita e acquisto di biglietti di seconda mano, è parte di una strategia più ampia di eBay che nel 2007 ha già fatto sua StubHub (per la cifra di 310 milioni) che vende ticket online. La startup di San Francisco è fortissima in America, ma meno in Europa e America Latina e Asia (le roccaforti conquistate da Ticketbis in questi anni). Va da sé che l’acquisto rafforzerà la posizione di StubHub il cui apporto nell’ecosistema eBay diventa ogni anno più importante: su 20,5 miliardi, il totale del valore delle transazioni su eBay, 896 milioni vengono da StubHub, che è cresciuta quest’anno di ben il 34% (fonte TechCrunch).
Dalla finanza ai bagarini, come nasce Ticketbis
Ander Michelena e Jon Uriarte lavorano entrambi a Londra a Morgan Stanley, solo che non si sono mai conosciuti. Eppure hanno tante cose in comune, sono entrambi baschi e per le feste tornano a casa a trovare i loro genitori. In più vogliono sono stufi della vita in banca e vogliono mettersi in proprio. All’aeroporto, mentre aspettano che i figli tornano a casa, i loro genitori si mettono a chiacchierare e scoprono le affinità tra i loro ragazzi. E’ nata un’amicizia.
Insieme iniziano ad esplorare diverse idee di business con due requisiti: un’intuizione con una presenza ancora minima in Europa e inesistenti in America Latina. Alla fine restano cinque idee e la migliore opzione sembra quella dei ticket online, sono entrambi supporter dell’Atletico Bilbao e conoscono bene il sistema “offline” della vendita dei biglietti di seconda mano. Il primo passo è trovare un programmatore, consultano Google e trovano quello giusto. La crescita con piccoli investimenti anno dopo anno tramite strategie di Seo e marketing online: «La chiave per riuscire? Pescare talenti e inserirli in squadra. Se li metti in squadra, acceleri la crescita» spiega Michelena al Telegraph.
La startup dei bagarini, tra successi e accuse
Oggi l’azienda di dipendenti ne ha più di 400, nel 2015 le transazioni sono state oltre 300mila, il business è sulla percentuale che la piattaforma trattiene, che può arrivare fino al 25% del prezzo di vendita. L’Italia è il loro terzo mercato in Europa. La startup ha raccolto 26 milioni di dollari di investimento da Active Venture Partners and Jose Marin.
Molti criticano il sistema, i prezzi degli eventi finiscono per essere gonfiati, difficile reperire biglietti prima del sold out. Molti utenti li comprano e li rivendono per guadagnarci. Accuse respinte da Michelena che spiega a La Stampa che non si tratta di “speculazione perché il 95% di chi rivende il biglietto lo fa perché non può usufruirne e vuole recuperare tutto o parte di quello che ha speso. E solo il 5% lo rivende per un beneficio economico”.