Forbes Midas List 2018, La Terra del Dragone si aggiudica il primato nell’ecosistema delle startup e dei venture capital mondiali con 16 uomini tra i 100 membri della classifica. Primo posto per Neil Shen di Sequoia Capital China.
Sono i primi 100 venture capitalist mondiali che hanno fatto una fortuna grazie alle loro intuizioni e al loro senso degli affari. L’edizione 2018 della classifica dei principali operatori di venture capital nell’high tech e nel mondo scientifico, meglio nota come Forbes Midas List (chiaro riferimento al famoso Re Mida, che trasformava in oro tutto ciò che toccava), piazza per la prima volta in cima alla lista Neil Shen, uomo d’affari cinese, fondatore e managing partner di Sequoia Capital China, che ha investito in colossi cinesi come JD.com e Alibaba e non solo. La Cina sbaraglia la classifica con ben 16 venture capitalist tra i cento membri della nota lista. La Terra del Dragone si aggiudica il primato nell’ecosistema delle startup e dei venture capital mondiali: da Neil Shen a Hurst Lin.
Unica donna nella top ten – al sesto posto – l’americana Mary Meeker.
La classifica dei top ten “Re Mida Mondo hi-tech”
Nei primi dieci posti della classifica dei miliardari mondiali legati al mondo del digitale troviamo una cospicua presenza di “paperoni” cinesi legati a brand globali molto noti. La costante che emerge dalla comparazione delle loro fortune è che di anno in anno i loro patrimoni crescono, così come le loro attività legate ai settori del mondo scientifico e dell’high tech.
Ed eccola la lista dei re Mida dei tempi moderni, i principali investitori in startup, capaci di trasformare in oro tutto ciò che toccano. C’è chi ha scommesso su Twitter quando aveva solo 25 dipendenti, chi ha capito il fenomeno WhatsApp prima di Facebook e chi ha puntato su company cinesi appena nate. Eccoli uno per uno.
- Neil Shen – Alibaba
Al primo posto c’è Neil Shen (Patrimonio netto: 1,06 miliardi dollari), fondatore e managing partner di Sequoia Capital China, che ha investito in colossi cinesi come JD.com e Alibaba. Oggi ha un patrimonio di 1,6 miliardi di dollari. Prima imprenditore di successo in Cina, poi venture capitalist ha scommesso su Alibaba Group, l’e-commerce che attualmente detiene ha un mercato che vale 231 miliardi di dollari.
- Bill Gurley – Uber
Al secondo posto troviamo Bill Gurley, uno degli investitori più noti e più controversi di Uber. Ha intuito il successo planetario di Uber, la multinazionale che fornisce servizi di trasporto privati. Oggi la startup è presente in 58 Paesi al mondo, 300 città, con una valutazione “monstre” di 62,5 miliardi di dollari.
Uber ha poi nominato un nuovo ceo e Benchmark ha venduto circa 900 milioni di dollari della sua partecipazione in Uber. Gurley, tra le altre, ha anche sostenuto Vessel (acquisita da Verizon), DogVacay (fusa con Rover) e Brighter (acquisita da Cigna).
- Jim Goetz – WhatsApp
Terzo posto per Jim Goetz, partner di Sequoia Capital, famoso per il suo deal in Whatsapp, che ha reso sei volte l’investimento iniziale dopo che l’app di messaggistica è stata venduta nel 2014 a Facebook. Goetz ha decretato l’affare del secolo, WhatsApp: 60 milioni investiti nell’app di messaggistica istantanea. Il che significa il 20% della startup. Una affare da tre miliardi di dollari tra cash e azioni.
- Carl Gordon – Acerta
Quarto posto per Carl Gordon, lo statunitense ha conseguito il dottorato di ricerca in biologia molecolare al MIT nel 1993. Capo della farmaceutica Acerta, acquisita da AstraZeneca nel 2015. Recentemente si è reso protagonista di una serie di investimenti, compresa la vendita della compagnia True North Therapeutics a Bioverativ per un massimo di $ 825 milioni nel 2017; Seragon Pharmaceuticals, che ha venduto a Roche fino a $ 1,7 miliardi; e la vendita del produttore di farmaci antitumorali Aragon Pharmaceuticals a Johnson & Johnson per un massimo di $ 1 miliardo nel 2013.
- Robert Nelsen – Juno Therapeutics
Quinto posto per l’americano Robert Nelsen. Nelsen ha segnato una storica exit quando la società di farmaci antitumorali da lui fondata nel 2013, Juno Therapeutics, è stata acquisita da Celgene per circa $ 10 miliardi nel gennaio 2018. Nel mese di marzo 2018, la National Venture Capital Association ha conferito a Juno un premio per l’innovazione sanitaria. Le aziende da tenere d’occhio nel portfolio di Nelsen sono anche Unity Biotechnology (anti-aging) e Sienna Biopharmaceuticals (estetica). I precedenti successi hanno incluso Ikaria, co-fondata da Nelsen e venduta per $ 2,3 miliardi, e Kythera, venduta ad Allergan per $ 2,1 miliardi.
- Mary Meeker – Spotify
Al sesto posto come unica donna della top ten c’è l’americana Mary Meeker, general partner di Kleiner Perkins Caufield & Byers, società nota per i suoi investimenti in JD.com, Square, Facebook, Airbnb e Houzz. Ex direttore generale in Morgan Stanley, Meeker guida ora il team di innovazione digitale di Kleiner. Altri investimenti guidati da Meeker comprendono LegalZoom, Twitter, Instacart, Slack e Intercom. Definita dalla finanza internazionale la “Regina della Rete”.
- Peter Fenton – Docker
Settimo posto per Peter Fenton, una lunga lista di successi per lui, a partire da Twitter, passando per exit come Hortonworks, New Relic, Zendesk e Yelp. Fenton entra nella lista dei Re Mida per il suo più grande affare: nel 2009 scommette su Twitter e con il fondo partecipa all’investimento di 35 milioni di dollari con altri venture. Oggi, malgrado gli alti e bassi del titolo negli ultimi tempi, resta un ottimo investimento. 14,41 miliardi di dollari il valore di Twitter sul mercato. Fenton e Benchmark possiedono circa l’11% di Zuora, un gestore di software di abbonamento.
- P. Gan – Meitu
All’ ottavo posto si piazza il cinese J.P. Gan. Il primo, amministratore delegato di Qiming Venture Partners, ha iniziato la sua carriera nel venture capital nel 2000 alla Carlyle Group. È entrato a far parte dei primi 10 della Midas List 2018 grazie a investimenti in startup cinesi come la popolare app di selfie-editing Meitu (ritocco fotografico) e il servizio di consegna on-demand Meituan-Dianping.
- Doug Leone – ServiceNow
Nono posto per Doug Leone, di origini italiane, è il socio storico di Sequoia Capital, che opera in Cina, India, Israele e negli Stati Uniti. Leone ha guidato Sequoia in investimenti tecnologici tra cui Medallia, Rackspace, RingCentral e ServiceNow. Fondato nel lontano 1972, il fondo ha investito in 658 startup. Ne fanno parte investitori di talento tra cui Leone, il primo a intuire il potenziale di FireEye, startup che crea software per individuare ed eliminare minacce sulla Rete. Oggi ha 3.600 dipendenti, ha 4mila utenti in 67 Paesi, è quotata in Borsa e ha raccolto 740mila dollari di investimenti complessivi.
10. Brian Singerman – Stemcentrx
Al Decimo posto infine c’è Brian Singerman che si conferma per il rotto della cuffia nella top ten della Midas List 2018 grazie all’investimento nella società di trattamento dei tumori con cellule staminali Stemcentrx, che AbbVie ha acquistato ad aprile 2016 per $ 10,2 miliardi. L’altro colpaccio di Singerman riguarda Oculus VR, che Facebook ha acquisito per $ 2 miliardi nel luglio 2014. Più di recente ha condotto un finanziamento da 165 milioni di dollari per l’unicorno delle assicurazione sanitaria Oscar Health a marzo 2018.
Stati Uniti e Cina a pari merito per startup e venture capital
In conclusione potremmo dire meno Stati Uniti e più Cina?
In realtà se ci soffermiamo nel dettaglio ci accorgiamo che le due potenze mondiali sono pari merito. Infatti, è curioso notare come il peso dei venture capitalist cinesi derivi anche dalla forte performance di tre cittadini statunitensi che si sono trasferiti di recente in Cina: J.P. Gan (8°), James Mi (59°) e Hurst Lin(64°).
James Mi, fa la sua prima apparizione nella nota classifica per Lightspeed Ventures, ha lavorato a Google. Inoltre, è stato tra i primi investitori nei siti di e-commerce cinesi come Tuniu, 58.com e Vipshop.
E vale anche il contrario. Perché nella classifica dei Re Mida Mondo sono compresi anche cittadini cinesi che vivono e operano in Silicon Valley, come Hans Tung (20°), managing partner di GGV e Young Guo (96°), partner di IDG Capital.
Infine, parecchia Cina anche nelle startup che suscitano sempre più interesse nei venture capitalist di tutto il mondo: Deven Parekh (36°), la stessa Mary Meeker e Scott Shleifer sono tutti investitori in JD.com. E poi c’è Wish, la startup dello shopping online che vale oltre 8,5 miliardi di dollari, che conta tra i suoi investitori Brian Singerman (10°) e Joe Lonsdale (22°).
Curiosità: Chi sono i Venture Capitalist più giovani?
Si chiama Yi Cao ha 33 anni, è di nazionalistà cinese, Managing Partner di Source Code Capital. Da dodici anni è partner fondatore di Source Code Capital, società gestisce oltre 750 milioni di dollari e 3 miliardi di RMB. La Source Code Capital è considerata inoltre l’hub del capitale industriale attraverso investimenti in fintech, servizi di e-commerce focalizzati sui servizi e “internet-plus”. Attualmente, Cao fa parte del consiglio di amministrazione della società di micro-credito Qudian, diventata pubblico nel 2017. Nella Midas list 2018 si trova al 73esimo posto.
Si chiama Ann Miura-Ko ha 41 anni, nativa di Palo Alto, Partner di Floodgate. Miura-Ko è stata un precursore alla guida dell’unicorno Lyft e ha anche investito nel produttore di software di intelligenza artificiale Ayasdi e Xamarin, che Microsoft ha acquisito a febbraio 2016 per un valore di oltre 400 milioni di dollari. E’ tra i membri fondatori di All Raise, con la missione di aumentare la presenza femminile mondiale in ambito venture capital. Midas list 2018 si trova al 55esimo posto.