Il commissario italiano e quello francese fianco a fianco per aggirare gli eurobond: “Fondo comunitario espressamente concepito per emettere obbligazioni a lungo termine”
Italia e Francia tornano a sostenere una linea comune sulla strada economica che l’Unione europea dovrebbe seguire cessata l’emergenza pandemia. Almeno all’interno della Commissione europea, visto che i due stati sembrano invece essersi divisi, con Roma rimasta sola (assieme a Madrid) a sostenere l’esigenza dei covidbond e Parigi sempre più vicina alla posizione di Berlino che propone un MES dalle condizioni alleggerite. I commissari europei all’Economia e al Mercato interno, vale a dire l’italiano Paolo Gentiloni e il francese Thierry Breton, questa mattina hanno infatti sottoscritto una lettera comune indirizzata ai quotidiani Faz e Corriere. Domani avrà luogo l’Eurogruppo dei 27 ministri delle Finanze ma l’appuntamento potrebbe non rivelarsi risolutivo, visto che i Paesi membri non sono ancora riusciti a esprimere una posizione comune e le vedute sono così differenti che non sarà facile operare una sintesi.
Il commissario Thierry Breton
Cosa chiedono Gentiloni e Breton
“Non c’è altra via per l’Europa che dimostrarsi unita e solidale. L’accesso alla liquidità è una priorità assoluta. Spetta a ciascuno degli Stati elaborare il proprio piano di rilancio ma è evidente che nessuno dispone di mezzi propri per far fronte allo shock”, scrivono Gentiloni e Breton.
Un fondo per la rinascita di fronte alla sfida del coronavirus https://t.co/G0imfdZoou
— Corriere della Sera (@Corriere) April 5, 2020
Obbligazioni a lungo termine
“Come la Bce nella sfera monetaria e finanziaria, gli Stati membri devono dare prova, adesso e insieme, del necessario spirito di decisione e di innovazione. Questo potrebbe avvenire”, scrivono, “nella forma di un Fondo europeo espressamente concepito per emettere obbligazioni a lungo termine. Sarebbe assolutamente possibile, perché no, destinare a un tale strumento di finanziamento non convenzionale delle risorse di bilancio e dotarlo di una governance che consenta di evitare qualsiasi moral hazard, in particolare per quanto riguarda l’obiettivo dei finanziamenti che potrebbero essere strettamente circoscritti agli investimenti comuni di rilancio industriale legati alla crisi attuale”.
© Paolo Gentiloni – Twitter
“Serve creatività”
“Il tempo stringe. Le circostanze necessitano di dare prova di creatività”, concludono Gentiloni e Breton. “L’Europa ha imparato dalle crisi precedenti. Di fronte a questa crisi, non mancherà l’appuntamento con la storia. Noi siamo fiduciosi che saprà esprimere una solidarietà incrollabile, per uscire rafforzata da questa situazione inedita”.
© Wopke Hoekstra, Twitter
Da BEI e BCE altri 8 miliardi per le PMI
Intanto, se sul fronte politico la situazione stagna, sul fronte delle banche si dimostra maggiormente fluida. In arrivo altri 8 miliardi di euro dalla Ue alle PMI. La Commissione europea ha sbloccato 1 miliardo di euro dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) che farà da garanzia per il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), parte del gruppo Banca europea per gli investimenti (BEI), il quale emetterà garanzie speciali pari a 8 miliardi per incentivare le banche e altri finanziatori a fornire liquidità ad almeno 100.000 PMI europee colpite dall’impatto economico del Coronavirus.