Intervenuto alla conferenza Banking in Transition, John Cryan ha parlato della perdita di posti di lavoro che potranno portare le macchine negli uffici. «Molti dipendenti lavorano già come abachi. Quel lavoro può essere svolto da un robot».
I robot al posto dei bancari. Non è fantasia. È l’intenzione, anzi l’annuncio, fatto da John Cryan, amministratore delegato di Deutsche Bank. Il dirigente di una delle più importanti banche al mondo ha detto che parte del suo staff potrebbe presto essere sostituita da dipendenti per così dire automatizzati, portando a una considerevole perdita di posti di lavoro. «Nella nostra banca abbiamo persone che lavorano come robot, perché passano gran parte del loro tempo a fare gli abachi. Domani avremo robot che si comporteranno come umani. Non importa se come banca parteciperemo o no a questi cambiamenti. Sta per accadere», ha detto Cryan a Francoforte, durante la conferenza Banking in Transition.
La transizione dall’umano al robot
La transizione riguarda quindi anche il settore bancario che dovrà rivedere gran parte dei ruoli dei suoi impiegati, pensando a nuovi compiti da far svolgere. Anche se le previsioni sul numero di posti di lavoro nei quali potranno essere sfruttate le macchine non sono semplici da fare, esistono comunque alcune mansioni che non riescono ad essere comperte interamente da un robot. «Se prendiamo in considerazione un contabile, la maggior parte del suo lavoro consiste nel produrre numeri. Ci mette tre o quattro settimane per produrre un resoconto. Non sarebbe fantastico se le macchine potessero produrre quei numeri in appena poche ore? I contabili potrebbero quindi analizzarli, elaborare delle opinioni su cosa significhino quei numeri e non solo produrli», ha immaginato Cryan.
Il piano di ristrutturazione di Deutsche Bank
Al di là dei risvolti dell’avvento dei robot, la banca tedesca ha già elaborato un piano di ristrutturazione che significherà un taglio all’organico di 9mila unità tra i dipendenti diretti e di 6mila tra quelli indiretti. Più volte Cryan si è espresso a favore dell’adozione della tecnologia nelle banche: «Dobbiamo ammettere che quello che abbiamo avuto è buono ma non è necessariamente il futuro. Abbiamo bisogno di un maggiore spirito rivoluzionario», ha detto.
La digitalizzazione come opportunità
Durante la conferenza di Francoforte ha parlato anche l’amministratore delegato di Commerzbank, Martin Zielke. Anche per lui i toni con cui si parla dell’automazione e della digitalizzazione nel sistema delle banche sono sempre stati minacciosi. «Parliamo delle opportunità per banche e clienti se usiamo questi stumenti nel modo giusto. Potrebbero avere un impatto positivo sul profitto e sul numero di lavori», ha precisato.