Grazie a un chatbot su facebook Messenger, sarà possibile parlare con il proprio conto in banca, tenere sotto controllo le spese e magari farsi guidare nel risparmio per il raggiungimento di un obiettivo, dalla palestra all’acquisto di una casa
Chiedere un consiglio su come gestire i propri risparmi e le proprie finanze prevede una grande fiducia nella persona a cui ci si rivolge. E se a rispondere potesse essere l’intelligenza artificiale? Ci hanno pensato i tre fondatori di una startup metà italiana metà inglese: Ernest.ai. Niall Bellabarba, Lorenzo Sicilia e Cristoforo Mione hanno pensato di sfruttare un bot su Facebook Messenger per creare un assistente finanziario, «un financial wellness coach», come viene definito sul sito della società. «Siamo partiti a novembre 2015 e abbiamo cominciato a cercare investimenti.
Abbiamo chiuso un piccolo round da 300mila euro e siamo così partiti con la realizzazione del prodotto. Ormai sono sette mesi che il team di Ernest sta scrivendo codice», dice Niall Bellabarba alla sua terza esperienza con la fondazione di una startup.
Le domande a cui risponde Ernest
Nella sua versione base Ernest è gratis. Riesce a rispondere a una decina di domande del tipo:
- Che cosa ho comprato al supermercato?
- Quanto spendo per i trasporti?
- Quanto ho speso la settimana scorsa?
- Quali sono state le mie ultime 20 transazioni? «
Il chat bot di Ernest riesce a capire la richiesta e a elaborare una risposta sfruttando la tecnologia del natural language processing, senza costringere l’utente a districarsi in interfaccia difficili», spiega Bellabarba. Con il tempo Ernest vuole arrivare a rispondere a domande sempre più complesse: «L’esempio più lampante è quello dell’acquisto di una casa. Basterà manifestare ad Ernest il desiderio di comprare una casa per avere un piano che aiuti a mettere da parte i soldi e magari qualche suggerimento riguardo alle spese sulle quali risparmiare per raggiungere l’obiettivo», aggiunge il founder. Insomma, un allenatore che ogni giorno ti accompagna nel tuo sforzo verso la meta.
Una startup un po’ italiana, un po’ inglese
L’idea di Ernest arriva dalla collaborazione di tre menti tutte italiane che per un motivo o per un altro si sono trovate ad operare a Londra. Niall Bellabarba è in Inghilterra da 20 anni quando ha lasciato l’Italia per studiare lì. Lavorando per Black Rock nel dipartimento innovazione e web ha individuato un vuoto di mercato che ora Ernest sta cercando di colmare: «Mi sono reso conto che tutti gli sforzi della società erano indirizzati al ritorno sugli investimenti delle persone già abbienti.
Normalmente, invece, la tecnologia dovrebbe essere per le masse», racconta a Startupitalia. Ha voluto quindi perseguire l’obiettivo di mettere a disposizione di tutti strumenti come il machine learning e il signal detection. Quando due anni fa anche Lorenzo Sicilia è sbarcato nella City, insieme hanno cominciato a valutare le potenzialità del chatbot.
Al team si è aggiunto poi Cristoforo Mione che è l’unico dei tre ancora basato a Milano. Dopo i primi cinque mesi passati a cercare investitori, è arrivato il primo round da 300mila dollari che ha permesso di avviare seriamente la realizzazione del prodotto. L’intenzione adesso è quella di allargare la squadra assumendo un senior developer in Italia.
Le feature premium di Ernest
E a proposito di progetti degli ulteriori sviluppi di Ernest, il coach finanziario avrà presto delle feature premium che permetteranno di monetizzare sul modello B2C: «Non costeranno tanto, assomiglieranno più a degli acquisti in-app, con una spesa molto bassa, ma si dimostreranno indispensabili per gli utenti, come accade con Spotify e Dropbox».
Niall Bellabarba fa qualche esempio di queste funzioni aggiuntive che comunque risulteranno a pagamento a partire dal secondo anno per i nuovi users:
- Analisi olistica del bilancio familiare: Ernest permetterà di tenere sotto controllo la situazione finanziaria della famiglia connettendosi anche a due sistemi bancari differenti;
- Riduzione delle spese: l’app darà dei suggerimenti sul contenimento delle spese fisse analizzando gli abbonamenti e i contratti telefonici correnti e confrontandoli con possibili offerte alternative;
- Obiettivo di risparmio: un piano per mettere da parte i fondi necessari per l’acquisto di un bene per evitare di spendere più di quanto una persona potrebbe permettersi ed essere poi costretta a pagare gli interessi.
Ernest sarà sempre più sicuro
Nei progetti di Ernest da qui a due anni ci sono anche possibili collaborazioni con banche preferibilmente non europee che non hanno la possibilità di sviluppare tecnologie come quella di Ernest. Al momento Ernest parla solo inglese. Ma già a partire dal prossimo round potrebbe essere in grado di interloquire con utenti italiani, francesi, tedeschi.
Già adesso, comunque, la tecnologia permette di collegarsi a sistemi bancari di diversi Paesi e riesce così ad avere un bacino di utenza internazionale. Ernest parte da Facebook Messenger, ma vuole conquistare anche Skype, Telegram e WeChat, molto diffusa sul mercato asiatico.
E infine vuole sviluppare la sua native app, sul web e sul mobile. «In ogni caso comunque la nostra prospettiva è che l’utente medio abbia l’impressione di parlare con un umano avendo la possibilità di contattarlo su diversi canali di comunicazione», spera Bellabarba.
Il capitolo sicurezza per Ernest è ovviamente fondamentale, almeno quanto il prodotto: «Tutti i pezzi di comunicazione tra l’utente e Ernest sono criptati, tutti i nostri database sono criptati, con tutte le chiavi di accesso ristrette. Anche se siamo a un buon livello, sono convinto che non basti e per questo il team vuole usare i prossimi investimenti per migliorarsi ulteriormente su questo aspetto.
La resistenza e la diffidenza nei confronti delle innovazioni è normale, ma nel futuro si parlerà con il proprio conto in banca. Questo è sicuro», conclude il founder.