E’ successo nella provincia di Taranto, dove alla proposta del ministro Delrio di fare un hub tecnologico dedicato all’aerospazio si è levato un muro di no guidati dal sindaco.
«L’aerospazio è uno dei settori chiave dello sviluppo nazionale e ha in Grottaglie un hub strategico». Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture. «Vogliamo che l’aeroporto di Grottaglie diventi un hub europeo per lo sviluppo degli aerei senza pilota». Loredana Capone, assessore regionale allo Sviluppo economico. «Abbiamo lavorato per anni perché quest’area potesse essere strutturata per valorizzare le nostre merci e aumentare la possibilità di voli civili. Invece oggi ci troviamo a una possibilità di ‘Guerre stellari’: i droni non servono a questo territorio». Ciro Alabrese, sindaco di Grottaglie (fonte).
Grottaglie capitale ? Ma la città preferisce i voli cargo
Qualcosa non va per il verso giusto a Grottaglie, provincia di Taranto, terra di ceramiche di qualità e da oggi di innovazione nel settore degli aerei a controllo remoto. Forse. Il governo regionale, Aeroporti di Puglia, Enac, Enav, ministero e distretto dell’aerospazio vogliono creare la più importante base europea di sperimentazione dei droni e velivoli Uav.
L’aeroporto ‘Marcello Arlotta’ nelle intenzioni dei promotori può diventare un grande centro di eccellenza, in posizione ottimale sul Mediterraneo e in una regione già servita da numerosi voli di linea, low cost e charter. Proprio dove Alenia Aermacchi possiede da anni uno stabilimento in cui, tra l’altro, vengono realizzate du sezioni di fusoliera in fibra di carbonio per i Boeing 787.
Ma non tutti sono d’accordo con questa prospettiva. Mentre pochi giorni fa il ministro Delrio e gli organizzatori tenevano a battesimo il Grottaglie airport test bed, fuori circa duecento manifestanti protestavano vivacemente. Come già successo, anche in passato, ogni volta che per la pista tarantina veniva prospettata un destino legato alla sperimentazione e l’aerospazio. Si potrebbe considerare normale dissenso, se non fosse che tra loro c’era anche il sindaco Ciro Alabrese, Pd, dello stesso partito del ministro, dell’assessore regionale e del presidente della Regione. Per lui quello celebrato è un «funerale per lo scalo ionico e le sue ambizioni di svolgere la funzione per cui fu costruito con i soldi della comunità, attraverso voli commerciali di persone e merci».
Il progetto Grottaglie e il volume d’affari
Quello di Taranto-Grottaglie figura come aeroporto di interesse nazionale nel piano nazionale degli aeroporti e da luglio 2014 l’Enac l’ha individuato per renderlo una piattaforma logistica integrata di ricerca, sviluppo e sperimentazione.
L’idea di farne un hub per i droni ha scatenato la protesta
Da qui l’idea di farne un autentico hub del settore a pilotaggio remoto, forte di accordi con importanti aziende del ramo e sviluppo di progetti all’avanguardia insieme a scuole e università pugliesi, all’interno di un piano in cui «la Regione Puglia, con i suoi incentivi ha promosso investimenti nel settore dell’aerospazio per 250 milioni di euro». Si espande su un’area di 648 ettari, con una pista di 3.200 metri per 45 metri e dal 2015 ha tre aree abilitate dall’Enac per i test, con la terza di 200 chilometri quadrati totalmente sviluppati sullo spazio di mare antistante.
L’intenzione è quella di realizzare un autentico aeroporto di droni in piena sicurezza, esclusivo e centrale per l’Europa, allargando le zone di volo, per permettere ricerche e sviluppo di velivoli senza pilota di natura civile e militare. Proprio qui ad aprile Finmeccanica proverà il nuovo elicottero Sw-4 Solo, un mezzo da 1,8 tonnellate utilizzabile sia con controllo remoto che con pilota a bordo. Non a caso, viste le richieste di crescita europea su un mercato che nei prossimi 8-9 anni produrrà un giro d’affari da 5 a 10 miliardi, secondo le stime di Graziano Delrio.
«Ma nessuna contraddizione con i voli civili – specifica ancora il ministro – Anche il pilotaggio a controllo remoto ha grandi prospettive sulla parte civile e sappiamo che sarà importantissimo lo sviluppo che avverrà qui a Grottaglie di studio, analisi e sperimentazione perché servirà a trasformare il traffico aereo nei prossimi anni». E le distanze dagli altri aeroporti internazionali non sono certo proibitive: circa 60 chilometri da quello del Salento e circa 120 dal ‘Karol Wojtyla’ di Bari.