Il team vincitore della sfida sulla Match Analysis entrerà in WyLab, l’incubatore di Chiavari verticale sullo sport per usufruire dei servizi di tutoring e mentoring
Il progetto si chiama Action Mining ed è un’idea basata su un algoritmo che permette di estrarre e analizzare in pochi istanti i dati di gioco durante una partita e di capire, quindi, l’indice di pericolosità delle varie azioni. A svilupparlo i ragazzi di Ogm, che proprio con Action Mining hanno vinto a Trento il primo hackathon dedicato al calcio italiano, il primo mai realizzato in Italia da una Federazione calcistica, la FIGC. La sfida era sulla Match Analysis, ovvero il processo per analizzare in maniera oggettiva la partita, gli schemi e gli eventi di gioco: grazie a questo riconoscimento entrerà nell’incubatore di Chiavari Wylab per usufruire dei servizi di tutoring e mentoring. Tra gli appuntamenti che hanno ruotato intorno alla due giorni anche una tavola rotonda, “Calcio e Innovazione: strategie e visioni per il futuro”, moderata dal ceo di Wylab, Vittoria Gozzi, a cui sono intervenuti tra gli altri Marco Bicocchi Pichi, Presidente di ItaliaStartup, Marco Nazzari, Managing Director di Nielsen Sports Italy e Francesco Mantegazzini, Ceo di MGH7 Venture Capital.
Big Data e non solo
Nei due giorni di evento 150 hackers provenienti da tutto il mondo si sono affrontati all’Università di Trento per elaborare un’innovazione totale da applicare al mondo del calcio. Due gli obiettivi principali: cercare di ottimizzare i big data nel calcio con particolare riferimento alla match analysis e trovare nuove idee per valorizzare il rapporto Federazione-tesserati. Per quest’ultima categoria si è imposto il team FBI (Foot Ball Identity) che in sostituzione del tradizionale “cartellino” ha ideato uno speciale sensore NFC che permetta ai tesserati più giovani, il 63% del totale, di essere sempre connessi con i loro genitori e con gli allenatori; per loro si apriranno le porte dell’incubatore Trentino Sviluppo.