Oggi 24 febbraio Steve Jobs avrebbe compiuto 63 anni. Il video tributo di Andrea Visconti che racconta i fallimenti che hanno reso Steve Jobs, l’uomo che tutti conosciamo. E in vista delle elezioni esce anche un altro video ispirato a Orwell
Dopo il successo del primo video, dove il papà imprenditore ha spiegato ai propri figli il fallimento della sua startup, Andrea Visconti torna con un nuovo video per raccontare i fallimenti di uno degli uomini più importanti del nostro tempo; un uomo che nonostante i suoi fallimenti ha cambiato per sempre le nostre vite. “Dopo che la mia startup è fallita”, spiega Andrea Visconti ai suoi bambini, “una delle cose che mi ha aiutato di più a superare quel momento di difficoltà è stato leggere le storie di personaggi che da un fallimento sono ripartiti fino ad arrivare al successo. Ho realizzato questo video perché se la storia di Steve Jobs è servita molto a me, spero che possa essere d’aiuto anche ad altre persone che sono in un momento di difficoltà”.
La fiaba in vista delle elezioni
Ma non si tratta dell’unico progetto di Visconti. A pochi giorni dalle elezioni, è appena uscito anche un altro video che spiega ai bimbi “quanto vale essere liberi di fare delle scelte e quanto sia una responsabilità per ogni uomo”.
“La fattoria di Matthew”
La trama si ispira chiaramente al romanzo di George Orwell “La fattoria degli animali”, una satira brillante e dolorosa dell’Unione Sovietica guidata da Stalin che venne pubblicato nel 1945. Così come nella trama orwelliana, un gruppo di animali vive sottomesso ai loro capi, dei malvagi maiali. Gli animali sono infelici della loro condizione, ma nessuno di loro ha il coraggio di provare a cambiare le cose prendendo collettivamente coscienza dei soprusi che ogni giorno subiscono. A dare loro il coraggio di provare è un maldestro cavallo che una mattina, cercando di incontrare la sua amata: “inciampò su un secchio di metallo che gli rimase impigliato allo zoccolo, facendo un gran baccano. Per paura di essere visto in una situazione tanto imbarazzante. Il cavallo scappò via e nella confusione un piccolo ovetto rimase intrappolato nel secchio”.
Da quell’ovetto nascerà un pulcino con una sola ala che spronerà gli altri animali ad unirsi e a ribellarsi nei confronti dei maiali, cacciandoli dalla fattoria con un’imboscata. “Tutti gli animali ringraziarono il pulcino per aver dato loro il coraggio di provare a cambiare la cose e gli chiesero di diventare il nuovo capo, ma il pulcino rispose: “vi ringrazio amici per la proposta, ma non sono all’altezza; sono il più piccolo degli animali e ho pure un’ala sola e non ne sarei in grado”. Così, il pulcino indicherà come leader il timido cavallo perché è “lui l’animale più nobile e altruista della fattoria e saprà vegliare con rispetto e autorità su di noi”.
Fa riflettere il ruolo svolto dai due protagonisti della favola: il pulcino con l’ala sola sembra essere la metafora di una parte di popolo che nonostante le difficoltà trova la forza di coinvolgere gli altri in un cambiamento e allo stesso tempo è così consapevole dei propri limiti da saper indicare una guida adeguata a soddisfare i propri bisogni. Rimane da evadere una questione: chi ha legittimato nella fattoria il governo dei maiali?