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C’eravamo veramente tutti oggi, mancava solo, come ha ricordato Riccardo Luna, Marco Zamperini che però era presente, se non altro per aver instillato in tanti di noi la passione per questo mondo che sembrava impossibile quando sono partiti autentici antesignani come Gianluca Dettori nel 2004 o Salvo Mizzi nel 2009. Un mondo che si è consolidato per la prima volta nel 2012 quando l’allora Ministro Corrado Passera creò una task force con Luca De Biase, Paolo Barberis e Riccardo Donadon e nacquero Italia Startup e il registro per le startup innovative con i primi sgravi fiscali, ed è arrivato fino ai giorni nostri con la tenacia – come quella che ha portato alla Exit di Viralize, startup fondata da Nana Bianca 4 anni fa e ceduta da P101 per 16 Milioni di Euro giovedì scorso – e con il MISE guidato da Luigi Di Maio determinato a non mollare e a portare a termine una serie di provvedimenti senza precedenti per il nostro mondo.
Fondi come Indaco e la straordinaria Elizabeth Robinson che lo guida con una dotazione da 250 Milioni che, come per il Fondo Nazionale Innovazione, rappresentano un game changer, un cambio di ambizione per le startup italiane, troppo spesso umiliate dai report impietosi come quello dettagliatissimo illustrato da Alberto Onetti di Mind The Bridge, ma pronte a crescere con la consapevolezza che bisogna aumentare gli investimenti, ma anche i loro ritorni, per generare quel circolo virtuoso che si innesca exit dopo exit.
L’importanza della formazione su digitale e sulla nuova imprenditoria per gli studenti, ma anche per i manager che devono reinventarsi un lavoro, per far sì che un’iniezione di capitali come questa – come hanno sottolineato Elisa Schembari di Reed Ventures e Gianmarco Carnovale di Roma Startup – trovi anche l’atterraggio in imprenditori e idee capaci di attrarli.
Ma soprattutto mi è piaciuto Lorenzo Maternini quando invece di raccontare Talent Garden, forse il più bel progetto di coworking in Europa, ha scelto di raccontare perché con i suoi soci ha deciso di fondarla 7 anni fa: perché sentiva che mancava un ecosistema, un giardino di talenti dove collegare i puntini, dove mettere insieme le risorse e creare quella massa critica. Oggi insieme per una mattina con Riccardo, Luca De Biase, Giampaolo Colletti e tanti attori che è impossibile citare tutti si percepiva, come mi ha detto il Ministro Di Maio, una comunanza di valori, che andava oltre i nomi delle società, delle testate e dei brand e che mi piace pensare sia il senso anche di StartupItalia e del nuovo progetto che abbiamo lanciato con Paolo Barberis, Marco Montemagno e oltre 1600 soci, molti dei quali presenti anche oggi con noi a Torino.