Rispetto al 2018 il numero delle startup incubate in Italia è passato da circa 2400 a circa 2800 (+15%). I dati del report del Politecnico di Torino
Il Politecnico di Torino orami da tre anni ci fornisce una fotografia che riguarda il numero e l’impatto degli incubatori in Italia. L’analisi è svolta dal team di ricerca Social Innovation Monitor (SIM) con base al Politecnico di Torino, in collaborazione con Italia Startup e PNI Cube ed il supporto di Banca Etica, Compagnia di San Paolo, Experientia, Impact Hub Milano, Incubatore Imprese Innovative Politecnico Torino (I3P), Instilla, IREN, Make a Cube3, SocialFare e Social Innovation Team.
I risultati di quest’anno parlano di numeri in crescita di oltre il 15%. Gli incubatori infatti nel nostro Paese arrivano a quota 197 con un numero di dipendenti che supea i 1100 per un fatturato di circa 390 milioni di euro. Il report sottolinea che 6 realtà su 10 si trovano nel nord del Paese (la Lombardia in particolare ospita il 26% degli incubatori italiani). La crescita più rilevante viene registrata dalle realtà dell’Italia meridionale e insulare (+21%).
Come sottolineato dal Prof. Paolo Landoni del Politecnico di Torino, direttore scientifico della ricerca, “ci aspettavamo potesse iniziare ad esserci un rallentamento del fenomeno di incubazione e accelerazione dopo la forte crescita degli ultimi anni, invece nascono nuovi incubatori e acceleratori e molti di quelli esistenti si consolidano in termini di fatturato e numero di imprese incubate. Mi fa piacere sottolineare che la crescita più significativa si registra nel Sud Italia”.
Solo il 15% degli Incubatori è pubblico
Per quanto riguarda la natura giuridica il 62,4% degli incubatori è di natura privata, il 15,2% ha natura pubblica (cioè questi incubatori sono gestiti esclusivamente da amministrazioni o enti pubblici, spesso tramite la creazione di società «in-house») e il 22,4% ha natura ibrida. Tra gli incubatori sono presenti 18 incubatori corporate (cioè legati a imprese di grandi dimensioni) e 27 incubatori universitari.
Il fatturato totale degli incubatori italiani del 2018 è di 391 milioni di euro, la media dei fatturati si aggira intorno ai 2 milioni di euro (+52% rispetto al 2017). Questa crescita è dovuta alla crescita di un ridotto numero di incubatori di grandi dimensioni. La mediana, infatti, è pari a 350 mila euro di fatturato per incubatore.
“Gli acceleratori e incubatori italiani – commenta Angelo Coletta, Presidente di Italia Startup – svolgono un ruolo cruciale di scouting, di accelerazione e di accompagnamento delle giovani imprese innovative, soprattutto nella loro fase di avvio. Il nostro auspicio, tra gli altri, è che il Fondo Nazionale Innovazione abbia particolare attenzione nei confronti di questi importanti attori dell’ecosistema italiano, diffusi capillarmente sul territorio e concentrati soprattutto nella delicata fase di primo sviluppo delle startup italiane” .
In aumento le startup incubate
Rispetto all’anno precedente la media dei finanziamenti ricevuti dalle organizzazioni incubate è cresciuto da 1,18 milioni di euro a 3,30 milioni di euro (+179%). Il 27% degli incubatori italiani detiene quote societarie nelle organizzazioni incubate.
Rispetto all’anno precedente, il numero delle startup incubate in Italia è passato da circa 2400 a circa 2800 (+15%). Si conferma il dato del 40,4 % delle startup incubate che operano in servizi di informazione e comunicazione. Il secondo settore più rappresentato rimane quello legato ad attività professionali, scientifiche e tecniche, con il 27,2% del totale. Il terzo settore maggiormente rappresentato è il manifatturiero con il 19,4%.
Più del 70% delle startup incubate si trova nell’Italia settentrionale, ma anche in questo caso la crescita maggiore si registra al Sud.
La ricerca quest’anno è estesa anche al resto d’Europa. I risultati del confronto internazionale usciranno nei prossimi mesi, ma è stato anticipato che l’Italia, rispetto agli altri grandi paesi europei, è quella con meno incubatori (197) in particolare rispetto a Francia (284), UK (274), Germania (247); più vicina la Spagna (215).
Sul sito è possibile scaricare gratuitamente il report pubblico della ricerca.