La società, spin-off della Fondazione IRCCS Ca’ Granda di Milano e dell’Università degli Studi di Milano, ha sviluppato una tecnologia per la stimolazione cerebrale profonda per il trattamento del Parkinson
Newronika, startup innovativa nel settore medicale specializzata nelle terapie di neuromodulazione, ha ricevuto un primo round di investimento per 1,7 milioni di euro da un gruppo di investitori guidato da Innogest SGR Spa, insieme ad Atlante Ventures, fondo del Gruppo Intesa Sanpaolo, e F3F SpA, la società di investimento di Laura Iris Ferro.
La società, spin-off della Fondazione IRCCS Ca’ Granda di Milano e dell’Università degli Studi di Milano, nasce dalla ricerca del prof. Alberto Priori, pioniere nelle metodiche di neurostimolazione del sistema nervoso centrale, e di Lorenzo Rossi, PhD in bioingegneria e imprenditore alla sua seconda startup.
Newronika ha sviluppato una tecnologia innovativa e brevettata per la stimolazione cerebrale profonda (Deep Brain Stimulation o DBS) per il trattamento di pazienti affetti da malattia di Parkinson con un sistema di retroazione conosciuto come “closed loop”. Questo sistema è capace di registrare l’attività cerebrale del paziente e modulare in tempo reale la neurostimolazione, sulla base delle fluttuazioni del Parkinson e dunque in funzione delle condizioni del paziente in ciascun momento della giornata.
La malattia di Parkinson è una patologia degenerativa del cervello che colpisce oggi circa l’1-2% della popolazione al di sopra dei 65 anni, pari a più di 4-5 milioni di persone nel mondo, un numero destinato a raddoppiare entro il 2030. I pazienti affetti da malattia di Parkinson oggi vengono sottoposti in primis a terapia farmacologica (Levodopa), che tuttavia perde di efficacia nel tempo. L’impianto di stimolatori DBS permette di aumentare il controllo sugli effetti della malattia in fase avanzata, quando le fluttuazioni motorie diventano più evidenti.
A differenza dei sistemi oggi disponibili, la tecnologia di Newronika punta ad aumentare l’efficacia clinica della DBS e ottenere un sostanziale miglioramento delle capacità motorie del paziente, aumentando l’intensità quando l’effetto farmacologico non è sufficiente a contrastare i sintomi motori del Parkinson e riducendola o addirittura spegnendo lo stimolatore quando invece essa si sovrapporrebbe all’effetto dei farmaci, così da evitare uno degli effetti collaterali della DBS conosciuto come discinesia.
Ad oggi Newronika ha completato un primo studio di feasibility e safety sull’uomo, che ha coinvolto 17 pazienti, i cui risultati sono in corso di pubblicazione.
La società prevede di utilizzare il round di investimento raccolto per continuare gli studi clinici e finalizzare lo sviluppo del dispositivo impiantabile nella sua versione finale, per procedere poi con il completamento del percorso clinico regolatorio.
«Newronika è riuscita per prima a sviluppare una tecnologia DBS closed-loop estremamente innovativa e molto attesa dal mondo clinico, un obiettivo che i leader in questo mercato inseguivano da anni», ha dichiarato Claudio Rumazza, partner di Innogest. «Con il nostro supporto e grazie al completamento del team, Newronika è ora posizionata in modo ottimale per portare sul mercato la nuova generazione di DBS, migliorando in modo significativo l’efficacia clinica di questo trattamento».
«Abbiamo apprezzato i primi risultati clinici sviluppati da un eccellente team di medici e ingegneri», ha dichiarato Luca Binda, Investment Manager di Atlante Ventures. «Il nostro obiettivo è contribuire a rendere questa tecnologia il nuovo standard di neurostimolazione della malattia di Parkinson».