Quando contattiamo Giancarlo Russo (founder di Neutrino) è a San Francisco. È atterrato in Silicon Valley dopo che la sua startup è stata acquisita dal colosso americano delle criptovalute, Coinbase (8 miliardi di dollari di valutazione): «Ciao, sono giornate infernali, riesci ad anticiparmi le tue domande via email?», mi chiede. In quest’articolo Giancarlo ci svela qualche curiosità sull’exit e sulla storia della sua startup.
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Neutrino e il processo di “follow the money”
«Ci siamo resi conto come, nel mondo delle criptovalute, fosse complesso il processo di “follow the money” per identificare attività illecite. Da qui abbiamo provato a capire quali dati raccogliere e come organizzarli per facilitarne l’analisi», ci racconta Giancarlo che ha creato la startup con Marco Valleri e Alberto Ornaghi.
Neutrino è nata nel 2016 e ha sviluppato una soluzione che si chiama XFlow: «Permettiamo di organizzare in modo semplice e intuitivo, anche con il supporto di grafici, le transazioni che avvengono usando diverse criptovalute. XFlow analizza in tempo reale i dati sulla blockchain e li lega ad altre informazioni. In questo modo, riusciamo a rappresentare i flussi tra diversi soggetti coinvolti».
L’incontro con Coinbase grazie a 360 Capital Partners
Creare una startup e in meno di tre anni fare una exit con una big company del settore è il sogno di ogni startupper. Se è diventato possibile per Neutrino è anche grazie all’intuizione di 360 Capital Partners che ha creduto nell’azienda fin dal primo momento, con un primo finanziamento di 500mila euro.
Lo stesso venture è stato poi fondamentale nell’intro a Coinbase: «Il contatto è avvenuto grazie al nostro investitore. Durante un meeting periodico nel quale stavamo programmando i prossimi passi dell’azienda, una persona del fondo mi ha presentato a un suo collega di MBA, da poco assunto in Coinbase. Abbiamo iniziato a presentargli i nostri servizi. E poi da cosa nasce cosa… ».
Sui dettagli dell’exit si sa poco. Sia Giancarlo che i responsabili di Coinbase non svelano i numeri dell’affare: «Purtroppo non possiamo fare disclosure sui numeri della transazione», ci risponde Giancarlo che ci rimanda all’articolo scritto sul blog ufficiale di Coinbase, nel quale l’azienda spiega perché ha acquisito la tecnologia della startup italiana:
«La blockchain intelligence è sempre più importante nell’ecosistema delle crypto. Dobbiamo portare avanti la nostra missione per un sistema finanziario sempre più aperto. Analizzando i dati sulla blockchain pubblica, Neutrino ci aiuterà a prevenire il furto di fondi dagli account delle persone, a indagare su possibili attacchi ransomware, individuando i cattivi attori del sistema. Questo ci aiuterà a portare le criptovalute e le loro possibilità sempre a più persone, sempre più in linea con le normative», si legge nel post.
Il trasferimento a Londra
Giancarlo ci svela che con l’exit avverrà il trasferimento del team di sviluppo nella sede di Coinbase a Londra, mentre ci assicura che non ci saranno perdite di autonomia:
«Neutrino rimarrà uno stand alone business.Il nostro team di sviluppo sarà ancora il responsabile unico dello sviluppo della piattaforma».
«Pensa in modo globale»
Alla fine dell’intervista, Giancarlo offre anche qualche suggerimento che ha imparato dalla sua esperienza come startupper: «Potrà sembrare banale ma l’idea non basta. La differenza la fa il tuo impegno, la dedizione, la capacità di sopportare piccoli successi e grandi sconfitte durante un percorso che mette a dura prova la tua emotività. Devi essere davvero convinto e deciso del tuo progetto, ma riconoscendo gli errori e prevedendo correzioni, quando necessarie. Infine, pensa già da subito in termini internazionali e non locali».