Tutti in Francia per fare una startup. Un fondo mette sul piatto 6.5 miliardi di euro Così i cugini puntano a diventare il paradiso per chi fa innovazione.
Tutti in Francia per fare una startup. Un fondo mette sul piatto 6.5 miliardi di euro Così i cugini puntano a diventare il paradiso per chi fa innovazione.
Un fondo di investitori pubblici e privati
Sono tanti 6,5 miliardi di euro, sufficienti per finanziare le startup francesi nei prossimi tre anni. Questa l’opinione di Nicolas Dufourcq, capo di Bpifrance SA, la banca pubblica di investimento che fornisce prestiti, supporti e capitali alle innovazione nel tech. Il fondo, realizzato in parte con investimenti pubblici e in parte privati (il gruppo Orange è tra gli azionisti), punta soprattutto sul settore della biotecnologia (nel quale investirà 200 milioni) e sul clean tech, con 169 milioni di euro spesi solo lo scorso anno.
Una banca pubblica che fa affari e cresce
Nata nel 2012 su iniziativa di François Hollande, Bpifrance ha un portafoglio di titoli del valore di 14,8 miliardi di euro. Nell’ultimo anno le cose sono andate molto bene, tanto che il guadagno della banca di investimento è cresciuto del 10%. Nel 2015 ha investito 1,3 miliardi di euro e venduto 1,8 miliardi di titoli (fonte Bloomberg).
Francia paradiso per il tech
Sembrerebbe proprio di sì. Basta citare due casi di successo straordinario solo per averne l’idea. BlaBlaCar, la piattaforma di viaggi condivisi, che lo scorso anno ha raccolto 200 milioni (Insight Venture Partners e Lead Edge Capital), raggiungendo una valutazione di 1 miliardo di euro. E Deezer, competitor di Spotify nei servizi musicali in streaming che ha raccolto recentemente 110 milioni di euro guidato dal miliardario Len Blavatnik con la partecipazione di Orange. Con questo round punterà all’ingresso in Borsa. E i suoi 6 milioni di iscritti sembrano una buona garanzia di successo.