Francesco Demichelis e Guido Balbis hanno sviluppato un servizio di Social Transport dedicato agli oggetti. La piattaforma di trasporto condiviso ruota attorno ad un’app gratuita
Take My Things è un startup che ha sviluppato una piattaforma per mettere in contatto domanda e offerta, chi deve trasportare un pacco e chi è disposto a farlo, e trovare una soluzione nel più breve tempo possibile. Take My Things ruota intorno ad un’app gratuita. Per usufruire del servizio basta inserire l’oggetto, l’indirizzo di presa e di consegna, la data e l’ora massima per la consegna, la cifra che si è disposti a pagare. Take My Things incrocia i dati, creando una rete in grado di soddisfare le esigenze di trasporto. Take My Things si è costituita come società a febbraio 2015, il lancio dell’applicazione è avvenuto a gennaio 2016. Dall’autunno del 2015 sono supportati da I3P, l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino. Secondo i dati forniti da Take My Things, finora sono stati oltre 1.000 pacchi messi in movimento. Il team di Take My Things è composto da Guido Balbis, esperto di marketing e co-founder, Walter Chialva, esperto di sistemi IT, Pennella Fabio, che si occupa di marketing. E dal founder Francesco Demichelis. Proprio a Francesco StartupItalia! ha chiesto di entrare nel dettaglio del progetto.
Di cosa si occupa la startup?
«Take My Things è una piattaforma per il trasporto condiviso di oggetti (dai pacchi, ai documenti, fino alle chiavi). E’ un servizio veloce ed economico perché utilizza gli spostamenti che fanno i nostri utenti nella vita di tutti i giorni. E’ il primo delivery network».
Come è nata l’idea?
«Era il 31 dicembre 2014. Parto da Saluzzo per andare a passare la notte di Capodanno a Sanremo, sono le 15, arrivo a destinazione e ho dimenticato a Saluzzo le chiavi della casa al mare. Istintivamente cerco lo smartphone e mi chiedo “ci sarà un’app che possa mettermi in contatto con quelli che stanno partendo ora da Saluzzo o dintorni e che mi possano portare le chiavi in tempo per la serata?”. No, putroppo non c’era».
Come si è sviluppata la startup?
«Abbiamo costituito la società a febbraio 2015 e commissionato lo sviluppo del software a marzo 2015. A ottobre 2015 l’app era già negli store principali. Il 2016 poi lo abbiamo dedicato alla raccolta di utenti (a oggi circa 6/7000) presenti su Torino e quest’anno stiamo replicando su Milano l’esperienza fatta su Torino».
Come si sostiene la startup e quanto fattura?
«Fino ad oggi la startup si è sostenuta con i finanziamenti dei soci. A breve abbiamo in programma una campagna di crowdfunding. A oggi il servizio è gratuito e non si prevede fatturazione. Si inizierà a prevedere una fee sulle transazioni dal 2018».
Rapporti con le grandi aziende e partnership.
Abbiamo stretto accordi con alcuni partner, tra i quali Migastone (Società di servizi per le PMI) e Mercury By Bike (startup di piccoli trasporti last-mile son cargo bike in Torino).
I prossimi passi
«Procederemo nei prossimi 12 mesi e espandere il servizio a Milano, Perugia, Chieti, Teramo, l’Aquila».