Scritto da Alex Giordano, fondatore di Ninjamarketing e docente di Marketing e Trasformazione Digitale all’Università Federico II di Napoli, il volume affronta la tematica dell’applicazione delle tecnologie 4.0, i dati e l’intelligenza artificiale nell’industria e nella società, secondo l’approccio offerto dal modello mediterraneo
In un periodo di grandi cambiamenti come quello in corso, è fondamentale scegliere il metodo migliore per applicare le novità che emergono nella società e gettare le fondamenta per il futuro. Oggi, tali novità riguardano soprattutto l’innovazione tecnologica, l’industria 4.0, i dati e l’intelligenza artificiale. Nel suo ultimo libro, “Societing 4.0“, Alex Giordano, fondatore della piattaforma online Ninjamarketing e docente di Marketing e Trasformazione Digitale al dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli, tratta di una possibile strada da seguire per approcciare in modo efficace alla trasformazione digitale.
Leggi anche:
A Prato parte Prisma, un progetto da 3 milioni per creare una “casa delle tecnologie”
Si tratta della cosiddetta via mediterranea per il “Societing 4.0”. La parola “societing” nasce negli anni ’90 dall’idea del docente francese Bernard Cova, come unione di society e marketing. Il termine evidenzia come le imprese siano diventate dei network sociali, dove i consumatori sono dei co-produttori, grazie alla loro capacità di generare legami sociali e simbolici intorno ai prodotti. Trent’anni dopo, la svolta digitale ha portato a parlare di societing 4.0: i cambiamenti e le innovazioni devono essere infatti considerati come processi sociali, economici e rispettosi dell’ambiente. Date queste basi, la via mediterranea consiste proprio nell’affidarsi a un approccio di innovazione tecnologica e sociale, votato a un concetto olistico di sostenibilità economica, sociale e ambientale.
Societing 4.0, produzione e sostenibilità
Unire il modello del societing alle profonde mutazioni economiche e sociali che si stanno vivendo implica raffrontarsi con l’utilizzo delle tecnologie 4.0, la raccolta e l’utilizzo dei dati e l’IA. Componenti fondamentali, che però, sostiene Giordano, non stanno realizzando quella rivoluzione sociale ed economica tanto attesa e promessa. In più, la pandemia da Covid-19 sta facendo emergere le difficoltà di creare una società capace di sfruttare le potenzialità delle tecnologie evolute, per apportare un benessere diffuso e in grado di far fronte alle tante complesse sfide del presente. Secondo l’autore, “il nostro problema più grande non è una scarsità di idee né di proposte concrete e neanche di persone disposte a impegnarsi per un cambiamento concreto. Quello che manca è un nuovo modello organizzativo, una nuova filosofia d’impresa, che sia capace di capitalizzare queste risorse e dar loro una nuova direzione”.
Ecco dunque che, spiega Giordano, ripensare il concetto di societing, trasformandolo in societing 4.0, diviene una necessità. In particolare, nel libro, edito da Egea, casa editrice dell’Università Bocconi, viene presentato un nuovo paradigma di sviluppo e convivenza socio-economica che si ispira alle caratteristiche storiche, geografica e simboliche del Mediterraneo. È, appunto, il modello mediterraneo di societing 4.0. Questo approccio privilegia sistemi open source, che favoriscono processi socioeconomici più sostenibili e redistributivi.
Leggi anche:
Chi sono gli Influencer della finanza. 7 profili da seguire
Nell’idea di sviluppo che fonda questo modello, al centro della valore della produzione c’è il prodotto, il quale, grazie alla disintermediazione facilitata dall’utilizzo delle nuove tecnologie, favorisce la creazione di soluzioni che mettano in connessione produttori e comunità locali, in un’ottica comunitaria. Si tratta, quindi, di un criterio di innovazione e tecnologica e sociale votato a un concetto olistico di sostenibilità economica, sociale e ambientale.