Si finisce per sentirsi stanchi molto prima di quando si dedica l’attenzione a una cosa sola. In più si mangia di più, si assume più caffeina e si riduce la propria produttività. Quartz spiega perché dovreste dire addio al multitasking
Leggere le email, mentre diamo un’occhiata a Facebook, mentre ingurgitiamo del caffè, mentre controlliamo l’ora, mentre ci affrettiamo per non perdere il treno. Multitasking. Alternarsi tra più di due attività contemporaneamente con l’illusione di riuscire a fare tutto nel minor tempo possibile. Ma l’unico risultato è che alla fine ci sentiamo solo stanchi. Più distratti. E meno svegli.
La settimana scorsa Quartz ha pubblicato un articolo dedicato a quella che viene definita una delle attività più «estenuanti» oggi, il multitasking. Un tempo ci vantavamo di essere in grado di fare cinque cose nello stesso momento. Ora capiamo che non è possibile e che spostare l’attenzione da una cosa all’altra costantemente serve solo a consumare la “benzina” del cervello, il glucosio ossigenato.
L’importanza delle pause
«Finiamo per sentirci stanchi molto prima di quando dedichiamo l’attenzione a una cosa sola», ha detto a Quartz Daniel Levitin, professore di neuroscienze comportamentali in Canada, all’Università McGill. «Le persone mangiano di più, assumono più caffeina. Spesso invece ciò che servirebbe è solo una pausa». Ci sono degli studi dell’Università di Stanford che dimostrano come chi fa una pausa di una quarto d’ora ogni due ore di lavoro – una pausa di svago: musica, una passeggiata, una lettura, non sui social network, che ci rendono più stressati – è più produttivo.
Il multitasking, poi, ci fa perdere più tempo
Gloria Mark, dell’Università della California, ha calcolato che ogni volta che interrompiamo un’attività per fare qualcos’altro poi avremo bisogno di 23 minuti e 15 secondi per ritornare davvero al lavoro. Gli unici casi in cui ha senso fare multitasking sono quelli in cui ci stiamo dedicando a un’attività «da pilota automatico» come fare la lavatrice: in tutte le altre situazioni, anche se si tratta di attività semplici, ma che richiedono la nostra completa attenzione, il multitasking è sconsigliato.
Secondo Mark, inoltre, oggi è ancora più difficile liberarsi del multitasking perché i nostri ritmi sono influenzati da quelli dei social network e delle email. Il fatto che ogni tanto, controllando le email o i social network, veniamo “ricompensati” con qualche novità importante crea un meccanismo psicologico che ci porterà a distrarci ancora più spesso.
Ci auto-interrompiamo, perdiamo la concentrazione e poi abbiamo bisogno di più tempo per riprendere ciò che stavamo facendo.
Cosa fare allora?
La soluzione, dice la ricercatrice, è solo una: rinunciare al multitasking e ritagliarsi invece dei momenti esclusivi per ogni attività. Controllare le email solo la mattina e poi a mezzogiorno, per esempio. Dedicare 10 minuti al pomeriggio per Twitter e altri 10 per Facebook. Quanto alle attività più impegnative, però, servono almeno 25 minuti (e un massimo di due ore), «altrimenti si rischia di passare ad altro proprio quando ci siamo appena riscaldati».