L’Ad di Invitalia Domenico Arcuri fa una fotografia delle startup finanziate dal fondo Smart&Start Italia: occupazione e impulso positivo sul Pil italiano dall’imprenditoria innovativa
«Le 600 startup finanziate con incentivi del fondo “Smart&Start Italia” creano 3mila posti di lavoro qualificati diretti (in media cinque posti per startup) e circa 8mila posti di lavoro indotti (in media 13 posti per impresa)». Lo ha detto Domenico Arcuri, Ad di Invitalia, al Forum dell’Ansa che ha così confermato che per i giovani italiani è sempre più importante creare da zero delle nuove occasioni di occupazione. Il numero uno dell’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa ha quindi sottolineato l’impulso positivo che l’imprenditoria di nuova generazione ha sull’economia nazionale: «Se il Paese continua così, tra qualche anno potrebbe avere un impatto quantitativo sul Pil».
«Le nostre startup sopravvivono»
L’intervento di Arcuri ha messo in evidenza anche altri dati sulla nascita e sulla sopravvivenza delle startup italiane: «Il tasso di mortalità delle nostre startup è molto basso però noi abbiamo un tasso di approvazione del 30 per cento». Non tutti i progetti presentati in dossier vengono approvati, quindi: «In sostanza su 10 dossier ne approviamo tre», ha precisato. Non tutte le imprese considerate nascono, però, nel nostro Paese: «Il 10 per cento delle start up incentivate sono tornate dall’estero». La spinta e le idee per dare il via alle aziende innovative viene soprattutto dall’ambito universitario. Si tratta di un 28 per cento di startup che risultano da progetti nati all’interno degli atenei. I numeri presentati da Arcuri fanno intuire che nel settore c’è movimento, anche se ci sono ancora margini per la crescita.