InSymbio è una piattaforma digitale per lo scambio di biomasse, residui e scarti agricoli, dedicato alle società del settore della bio-economia.
InSymbio è un marketplace B2B per lo scambio di biomasse, residui e scarti agricoli, dedicato alle società del settore della Bioeconomia, che possono re-immettere sul mercato le loro materie prime e trovare quelle di cui hanno bisogno, per razionalizzare ed ottimizzare la filiera di approvvigionamento. È tra le finaliste di .itCup Registro 2016, la competition per startup promossa da Registro.it e giunta alla sua quinta edizione.
Diteci qualcosa di voi: cosa volevate fare da piccoli? Qual è il vostro percorso di studi? Quali sono state le esperienze che hanno cambiato la vostra vita?
InSymbio è: due ingegneri ambientali (Stefano e Sebastiano), uno sviluppatore (Andrea), un designer (Rosario) ed un legale (Raffaele). Da piccoli volevamo fare quello che volevano fare tutti, cose fighe come gli astronauti/calciatori/piloti di jet, poi però siamo finiti a ingegneria, informatica o altre cose noiose simili. Con l’occasione di una vincita di una borsa di studio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Stefano ha lasciato il suo precedente lavoro per studiare a San Francisco: al rientro ha fondato Rethink – Sustainable Solutions, una società di ingegneria la cui mission è favorire il passaggio ad un modello di Economia Circolare mediante la progettazione di soluzioni in campo energetico ed ambientale, con l’integrazione dei nuovi canali digitali. Da quel momento, è tutto un rollercoaster di grandi soddisfazioni e cocenti delusioni, tra programmi in giro per l’Europa (Amburgo, Copenaghen, Londra, Lussemburgo, Coimbra, Delft), riconoscimenti nazionali e difficoltà quotidiane nel portare avanti un’attività imprenditoriale nel Sud Italia.
Come vi siete conosciuti?
Stefano e Sebastiano hanno studiato insieme ai tempi dell’università, con Raffaele si conoscono dai tempi dell’asilo, poi si sono aggiunti Andrea e Rosario. Il primo incontro con Andrea è avvenuto in un bar, per lavorare ad una cosa che era anni luce dall’attuale versione di InSymbio.
Come vi vedete tra 10 anni?
Straricchi, solchiamo i mari a bordo del nostro veliero pirata.
Chi ha avuto l’idea? Vi ricordate cosa stavate facendo in quel preciso momento?
Il promotore è Stefano, appassionato da anni al tema dell’Economia Circolare. Non c’è un preciso momento in cui l’idea è nata. Sono stati messi a fattor comune esperienze, intuizioni e fallimenti sviluppati nel corso degli anni da tutto il team.
Qual è il vostro punto di forza e qual è, in breve, il vostro business model?
InSymbio facilita l’incontro tra domanda ed offerta di scarti e sottoprodotti agroalimentari per la produzione di bioenergie, biocombustibili e biomateriali, applicando il paradigma dell’Economia Circolare al nascente settore della Bioeconomia.
InSymbio è inoltre:
– un aggregatore di dati relativi alle materie scambiate tramite la piattaforma, per capirne prezzi e trends, utilizzando e producendo open data;
– una leva di marketing per le aziende, che possono mostrare ai propri clienti il loro impegno verso la riduzione dei rifiuti ed aumentare il proprio rating all’interno di programmi di finanziamento come i Piani di Sviluppo Rurale.
Raccontateci i momenti salienti della storia della startup
Con InSymbio, Rethink è stata scelta dal MIPAAF per rappresentare l’Italia all’EXPO 2015, è stata l’unica società italiana a guadagnare l’accesso al programma di accelerazione europeo ODINE a Londra, ed ha vinto il programma europeo SOUL-FI con base a Coimbra, acquisendo partners di rilevanza internazionale come l’Open Data Institute, Wayra, l’Instituto Pedro Nunes e Telefonica e meritando l’attenzione del the Guardian.
Come avete conosciuto .itCup Registro? Perché avete deciso di partecipare? Perché pensate di poter vincere e, in caso, cosa farete con il premio?
Seguiamo .itCup da anni e ci sembrava fosse l’ora di partecipare. Faremo sicuramente tesoro di questa esperienza: l’incontro e lo scambio di idee con altri imprenditori è il premio più importante.
Qual è la vostra ricetta per una startup di successo?
Non la conosciamo, però sicuramente ci stanno bene coraggio, competenze, litri di sudore, un pizzico di incoscienza e quintali di fortuna!