Con la fusione Luxottica ha l’obiettivo di aggredire i mercati emergenti e proverà a risolvere i problemi di successione di questi anni
Si erano annusati per anni, ma solo ora l’operazione di fusione è stata realizzata. Luxottica, l’azienda specializzata nella produzione di occhiali, si fonde con Essilor, gruppo francese produttore di lenti. L’affare crea un gigante nel comparto occhiali del valore di 50 miliardi di euro. Così Leonardo Del Vecchio, il leader storico di Luxottica punta ad aggredire i nuovi mercati (come quello asiatico e africano) e risolve un problema di successione che è diventato complesso da gestire: in 17 mesi ha cambiato più di tre amministratori delegati. Hubert Sagnières, 60enne, presidente e amministratore delegato di Essilor, potrebbe essere il suo successore.
Da più di tre anni Essilor ci prova (e ora ci riesce)
Un lungo corteggiamento quello di Essilor che parte tre anni fa, quando Sagnières incontra Del Vecchio e gli parla del suo piano. All’epoca il gruppo francese era focalizzato sull’healthcare e vedeva l’operazione di fusione come una possibilità di puntare su un pubblico consumer. Tuttavia, l’operazione è fallita per il “no” proprio di Del Vecchio, come spiega The Financial Times. Da quel giorno Essilor ha iniziato ad affacciarsi al mercato consumer, in vista proprio di un maggiore allineamento con l’azienda di Del Vecchio.
La fusione nasce tra due compagnie che si considerano alla “pari” sul mercato. E lo sono nei numeri. Luxottica ha un valore di mercato di 24 miliardi di euro. Poco più di Essilor che segue con 22 miliardi. La fusione tra le due porta alla nascita di un gigante che avrà una capitalizzazione di mercato molto vicina ai 50 miliardi. Combinando poi le revenue rispettive nel 2015 e il numero dei dipendenti, Elissor-Luxottica, diventerà un’azienda da 16 miliardi di fatturato e 140mila dipendenti, come spiega CNBC.
Chi prende il timone della nave e in quali acque
Del Vecchio diventa il maggiore azionista del gruppo controllando una quota tra il 31 e il 38% tramite Delfin, la holding di famiglia che prima dell’acquisizione possedeva il 62% delle azioni di Luxottica. Del Vecchio assumerà il ruolo di presidente e amministratore esecutivo, mentre Sagnières sarà vice, anche se i poteri saranno divisi equamente tra loro. Aspettando di capire come si muoverà il “gigante” sul mercato, entrambe le aziende hanno tratto dei vantaggi dall’operazione. Le azioni di Luxottica sono cresciute dell’8,5%, mentre quelle di Essilor del 13,3%.
Come spiegano gli analisti, la fusione darà più spinta alle rispettive aziende su mercati come Asia, Africa e America Latina. Sono 7,3 miliardi le persone nel mondo oggi e il 63% di loro ha bisogno di indossare lenti per correggere la vista, ma solo 1,9 miliardi di questi ha comprato occhiali, lenti a contatto o si è sottoposto a operazioni di chirurgia. Secondo il Financial Times più di 2,5 miliardi di abitanti nel mondo comprerà prodotti nel settore nei prossimi anni. Un mercato che anche per questo motivo offre segnali incoraggianti. Secondo le rilevazioni di Euromonitor è cresciuto del 2,5% dal 2015 al 2020. Mentre secondo altri studi, come quello di Grand View Research, riportato da CNBC, l’intero comparto ha raggiunto il valore di 100 miliardi nel 2015.
Un altro gigante italiano all’estero
La nuova azienda sarà quotata sulla Borsa di Parigi. Una notizia non buona per gli investitori italiani. Quindi sparirà dal listino di Milano. Perdiamo quindi un’altra multinazionale, dopo Pirelli (acquistata da ChemChina nel 2015) e la famiglia Presenti che ha ceduto il controllo di Italcementi SpA.
Ciò premesso, la fusione porterà grandi vantaggi alle due aziende. Secondo un’analisi di Bloomberg, i risparmi e le revenue delle due aziende saranno tra i 400 e i 600 milioni di euro l’anno.
Un altro capitolo nella storia incredibile di Del Vecchio
La fusione aggiunge un altro capitolo alla storia incredibile di Leonardo Del Vecchio. Figlio di commercianti di frutta, resta orfano di padre. La sua infanzia la trascorre in orfanotrofio. Ma le difficoltà della sua vita rafforzano il suo carattere. Inizia prima a lavorare come operaio in una ditta di incisioni. E a 23 anni a Belluno apre una bottega di montature per occhiali che sarebbe diventata poi Luxottica. L’azienda che lo ha reso uno degli uomini più ricchi al mondo: 37esimo nella lista dei paperoni di Forbes con un patrimonio personale di 19,1 miliardi di dollari.
[PRESS RELEASE] Essilor and Delfin to create a global integrated player in the eyewear industry #EssilorLuxottica https://t.co/LFiyPwdl4S pic.twitter.com/43iTtWJCeE
— Essilor (@Essilor) 16 gennaio 2017
Boom! https://t.co/RrfL3iVkVy
— Stefano Mainetti (@StefanoMainetti) 16 gennaio 2017