L’astronauta italiano sarà per la terza volta in orbita attorno alla Terra, per la seconda volta ospite della Stazione Spaziale Internazionale. Il suo compito a bordo della ISS sarà svolgere esperimenti di fisiologia e biochimica per studiare il comportamento della vita nello spazio
VITA: Vitality, Innovation, Technology e Ability. Un acronimo che è anche una parola italiana molto conosciuta aldilà delle Alpi, e che al contempo spiega al meglio quale sarà il compito di Paolo Nespoli durante i prossimi mesi a bordo della ISS, e quale l’obiettivo che si pone ASI con questa missione che ha portato per la terza volta il nostro astronauta in orbita attorno alla Terra. Paolo Nespoli partirà dal cosmodromo di Baijkonur il prossimo 28 luglio, a bordo di una Soyouz, e dopo un breve viaggio raggiungerà la Stazione Spaziale Internazionale dove resterà alcuni mesi fino all’autunno inoltrato.
Che cos’è la missione VITA
Dopo aver volato a bordo dello Shuttle per studiare il comportamento di un satellite portato “al guinzaglio”, e dopo essere già stato per diverse settimane a bordo della ISS, questa volta Nespoli torna a bordo della Stazione Spaziale soprattutto in veste di scienziato inviato dall’Agenzia Spaziale Italiana. La missione VITA comprende almeno 13 esperimenti principali, ideati e disegnati in collaborazione con centri di ricerca italiani, più una serie di altre iniziative collaterali opzionali che saranno svolte se ci sarà tempo e modo.
A Nespoli, infatti, toccherà anche collaborare alla manutenzione della ISS – come a tutti gli altri astronauti e cosmonauti presenti a bordo. Circa la metà del tempo di permanenza nello spazio è sempre e comunque dedicato a questo tipo di compiti, indispensabili per tenere in orbita un artefatto umano che si trova lì ormai dal 1998. Tra l’altro in questa occasione Nespoli testerà una nuova app messa a punto da Thales Alenia Space e Altec, denominata ARAMIS, e che servirà proprio a ottimizzare i tempi di intervento per la manutenzione della ISS.
Tra gli altri esperimenti che Nespoli porterà a termine nel modulo Columbus, il modulo-laboratorio ESA della ISS, ci sono: CORM (Università di Firenze), studio della retina in condizioni di microgravità; MYOGRAVITY (Università di Pescara), biopsie muscolari per valutarne la degenerazione in condizione di microgravità; NANOROS (Istituto Italiano di Tecnologia), valutazione delle capacità rigenerative delle cellule cardiache con ossido di Cerio; SERISM (Campus Biomedico Roma), studio dell’osteoporosi in microgravità con analisi di staminali sanguigne; IN-SITU (Università di Bologna), analisi di 9 parametri vitali tramite la saliva; ORTHOSTATIC TOLERANCE (IRCCS San Raffaele Pisana), uno studio su come minimizzare l’impatto sui fluidi corporei del rientro in atmosfera; PERSEO (Università di Pavia), una giacca piena d’acqua che potrebbe essere usata per proteggere gli astronauti dalle radiazioni durante lunghi viaggi e permanenze nello spazio (anche in prospettiva Marte); e infine MULTI-TROP (Università Federico II Napoli), che analizzerà la crescita delle radici delle piante in microgravità in collaborazione a terra con una classe di studenti di un liceo scientifico.
Chi è Paolo Nespoli
Il più anziano della attuale leva astronauti in servizio presso il centro per il volo umano dell’ESA, a Colonia (Germania), con i suoi 60 anni e i suoi 188 centimetri di altezza Paolo Nespoli non è un astronauta come tutti gli altri. Ha un passato da soldato delle forze speciali, poi ha lasciato l’esercito e si è dedicato a completare il suo corso di studi in ingegneria per diventare uno specialista di tecnologia aerospaziale. Infine, dopo 3 candidature è stato anche selezionato da ASI per il ruolo di astronauta nel 1998: da allora ha volato prima a bordo dello Shuttle, come detto, e poi a bordo della Soyuz. La sua ultima permanenza nello spazio risale al 2011, quando fu già ospite della ISS.
L’altezza e l’età di Paolo Nespoli sono diverse da quanto si vede di solito a bordo, ma non sono una eccezione. Non è il più alto astronauta in circolazione, sebbene coi suoi quasi 190 centimetri entri per un pelo nella capsula Soyuz, e i suoi 60 anni non devono trarre in inganno: come spiegato da lui stesso in alcune interviste, gli astronauti non sono degli atleti bensì degli specialisti che devono essere capaci di svolgere una gran quantità di compiti di ogni tipo a bordo della ISS. Per questo Nespoli è stato addestrato anche ad attività extra-veicolari (EVA) e a prendersi cura di molte parti della Stazione.
La sua missione, ufficialmente denominata Expedition 52/53, lascerà lo spazioporto del Kazakistan il prossimo 28 luglio alle 17:30 circa (ora italiana). Assieme a Nespoli ci saranno il cosmonauta russo Sergey Ryazanskiy, comandante della Soyouz, e l’astronauta statunitense Randy Bresnik con il ruolo di ingegnere di bordo. Tutti e tre sono già da qualche giorno a Baijkonur, e si sono sottoposti ai riti pre-lancio: hanno rivisto i piani di volo, hanno piantato un albero e si sono tagliati i capelli. Una tradizione iniziata con il primo cosmonauta della storia, Yuri Gagarin, e rimasta pressoché inalterata fino a oggi.