La piattaforma fondata nel 2017 da Enrico Ariotti e Aldo Toja per il mondo delle risorse umane ha il suo focus nella gestione avanzata di video-interviste
La startup nCore ha chiuso un round di finanziamento da 400mila euro. La realtà milanese, fondata nel 2017 da Enrico Ariotti e Aldo Toja, due imprenditori che operano da oltre 20 anni con diverse aziende molto attive nel settore, ha sviluppato un software che riesce a coinvolgere tutto il tuo team di Risorse Umane e i candidati grazie a soluzioni tecnologicamente avanzate, sfruttando un sistema di video interviste da remoto, così da ottimizzare i tempi di selezione nel delicato frangente della scelta di nuove figure professionali.
nCore, in breve
A dicembre 2017 Digital Magics S.p.A. è entrata nel capitale sociale di nCore per supportare la crescita della startup meneghina e permetterle di esportare i propri prodotti in tutta Europa. nCore HR – fanno sapere dalla startup – è un moderno e avanzato Video ATS (Applicant Tracking System) e Recruiting software erogato tramite browser (Saas) a supporto dei processi di recruiting. Lo sviluppo ha visto il coinvolgimento diretto di numerosi responsabili delle risorse umane che hanno permesso di poter analizzare e definire nel dettaglio tutte le dinamiche di cui attualmente è composto un processo di selezione.
L’intelligenza artificiale applicata ai colloqui di lavoro
Vera peculiarità del software sviluppato e brevettato da nCore è l’intelligenza artificiale che permette di individuare le parole chiave pronunciate dagli utenti che registrano un video e di ordinarle progressivamente al crescere del numero di interviste. In questo modo vengono fotografate e analizzate tendenze, specificità ed elementi di discontinuità a fronte di un numero potenzialmente infinito di contenuti caricati dagli utenti, fornendo agli esaminatori report dettagliati. Inoltre, fanno sapere da nCore, il loro software sostituendosi a programmi comunemente usati in queste situazioni come per esempio Skype non richiede l’installazione di applicazioni e, una volta terminato il colloquio impedisce al candidato di contattare ancora il proprio esaminatore (di norma per avere novità circa l’esito della selezione), evitando situazioni spiacevoli e talvolta imbarazzanti.